Si celebra oggi in oltre 100 Paesi il Safer Internet Day, giornata dedicata alla sicurezza su web, con eventi e iniziative un po' ovunque volti a tenere viva l'attenzione sulle buone pratiche da seguire per una navigazione in totale serenità e sicurezza, in particolare per i più giovani.

Anche la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e dell'Università e con l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, organizza (dalle 9, istituto comprensivo Bellavista di Quartu) un convegno dal titolo "Insieme per un internet migliore", al quale prenderanno parte il Vice Questore Francesco Greco del Compartimento Polizia Postale, il Vice Questore Fabrizio Seli del Commissariato di Quartu Sant'Elena, il direttore dell'ufficio scolastico provinciale Francesco Feliziani, l'assessore alla pubblica istruzione del comune di Quartu Elisabetta Cossu.

L'obiettivo della giornata è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all'adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolandoli al tempo stesso a costruire relazioni positive con i coetanei anche nella sfera virtuale.

Il tema è senz'altro centrale, basti pensare che solo negli ultimi mesi è stato registrato anche nel capoluogo sardo un significativo incremento di truffe subite da utenti della rete.

Fra i "modus operandi" messi in atto dai truffatori, ad esempio la risposta ad annunci di utenti che hanno posto in vendita oggetti sui siti on line di commercio, facendo credere al venditore di essere interessati all'acquisto dei beni. Durante la trattativa viene proposta dall'acquirente la possibilità di trasmettere il denaro attraverso una procedura di accreditamento - in realtà inesistente - che necessiterebbe l'inserimento di alcuni dati da parte del venditore in uno sportello bancomat. Seguendo le istruzioni telefoniche del truffatore, l'ignara vittima materialmente esegue in realtà una ricarica di una carta di credito prepagata in uso al malintenzionato, senza possibilità di annullare l'operazione.

Un'ulteriore tecnica utilizzata dai truffatori è quella di proporre offerte di lavoro su siti di annunci pretendendo poi l'invio telematico di copia dei documenti di identità e altri documenti personali da parte degli interessati, il tutto al fine di utilizzarli anche per attivare contratti e servizi con le generalità delle vittime che possono, quindi, ritrovarsi implicate in responsabilità contrattuali per le quali può essere difficoltoso dimostrare la propria estraneità.

Per non incorrere in simili truffe, la raccomandazione è di usare sempre la massima precauzione nel prendere accordi attraverso la rete, esigendo di essere pagati tramite i canali tradizioni (bonifico bancario, ricarica carta ricaricabile, accredito sul conto PayPal e simili) ed evitando di trasmettere i propri documenti di identità prima di avere fatto le opportune verifiche.

(Unioneonline/v.l.)
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