La nascita di un figlio è un momento magico per ogni madre ma allo stesso tempo carico di ansie, difficoltà. È una occasione di scoperta dei propri limiti, ma anche di energie inaspettate che aiutano ad affrontare le tante situazioni nuove che la maternità quasi obbligatoriamente presenta.

Il rapporto mamma-bambino è in fondo una grande avventura a due, in cui ci si conosce, ci si scopre vicendevolmente e vicendevolmente si acquistano nuove consapevolezze. Assieme si cambia. Cambia naturalmente il bambino, come è naturale nella crescita, ma cambia anche la madre che trova nuove risorse ed emozioni dentro se stessa.

È quello che ha voluto raccontare Chiara de Fernex, due figli e un terzo in arrivo, nei libri da lei scritti e illustrati appositamente per i più piccoli. Nel primo, intitolato "Pulcino" (Albe Edizioni, 2017, pp. 48), il protagonista, un piccolo pulcino, si allontana dalla mamma quando scopre che quest'ultima non può volare. Cerca qualcuno che glielo insegni ma all'arrivo di un temporale le ali della mamma, che sembravano tanto limitate, si riveleranno perfette per consolare lo spaventato pulcino. Il quale, in "Questo uovo non lo voglio" (Albe edizioni, 2018, pp. 56), dovrà fare i conti con l'arrivo di un fratellino. Una tragedia per lui, che però potrebbe trasformarsi nella più bella delle avventure!

La copertina di "Pulcino"
La copertina di "Pulcino"
La copertina di "Pulcino"

Due storie che raccontano le prime difficoltà dei più piccoli e i modi in cui l'amore materno aiuta ad affrontarle. Due storie che sono poi storia personale come ci racconta Chiara de Fernex:

"In precedenza avevo scritto libri per adulti ma poi è successo semplicemente che ho avuto dei figli e ho sentito il desiderio di scrivere per bambini, anzi di scrivere storie per i miei bambini. Nel primo volevo innanzitutto far capire a mio figlio che la mamma, anche se imperfetta, c'è sempre. Magari ha le ali piccole come racconto nel libro, non sufficienti a volare, ma ci sono sempre. Nello stesso tempo il racconto vuole dire a tutte le mamme che anche se ci sentiamo imperfette sappiamo sempre prenderci cura del nostro bambino".

Poi è arrivato un secondo figlio e un secondo libro…

"Già, mi sono ritrovava a osservare quello che vive un bimbo più grande che improvvisamente si trova a condividere i genitori con un fratellino. Nel libro il mio protagonista scopre un grande uovo nel nido che è sempre stato suo, non si sente più amato e allora porterà l'uovo lontano… per scoprire che dentro c'è un pulcino come lui".

Scrivere è stato anche un modo per vivere la maternità in maniera più piena, con maggiore equilibrio?

"Sì, scrivere mi ha aiutato a trovare delle risposte. O meglio le storie che ho scritto sono le risposte a cui sono arrivata nella mia esperienza di madre. Nel primo libro dovevo confrontarmi con i dubbi e con lo sconforto di non sentirmi sempre all'altezza, perfetta. Nel secondo libro mi sono confrontata con la difficoltà del rapporto tra due figli. Insomma queste storie sono state un po' il mio personale diario della maternità".

La copertina di "Questo uovo non lo voglio"
La copertina di "Questo uovo non lo voglio"
La copertina di "Questo uovo non lo voglio"

Mi ha detto che i libri sono nati per i suoi figli ed immagino che quindi saranno proprio i suoi bambini i suoi primi lettori, anzi ascoltatori dato che sono ancora piccoli. I libri, la lettura cosa possono trasmettere ai più piccoli?

"La lettura non è solo un'occasione di crescita per il bambino, un modo per decodificare il mondo. Quando la lettura è fatta con il genitore si crea un rapporto intimo. Questo avviene anche quando si gioca assieme ma con la lettura questo legame è più profondo, forte. Quando leggo ai miei bambini sento di accompagnarli veramente nella crescita".
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