Nel suo box all'interno del canile Shardana, Ivar - l'amstaff che sabato scorso in via Nivola ha aggredito un giovane di trent'anni ferendolo gravemente - aspetta di conoscere la sua sorte ora che il proprietario non vuole più tenerlo.

LA RELAZIONE - Il veterinario dell'Assl e il direttore sanitario del canile hanno redatto la relazione sullo stato dell'animale e, anche se il contenuto è riservato, è certo che i proprietari riprendendolo sotto la propria responsabilità dovrebbero seguire diverse prescrizioni: la messa in sicurezza di casa e cortile con una recinzione in grado di scongiurare ogni possibile fuga, e l'avvio di un percorso con un veterinario esperto in comportamento animale e con un educatore cinofilo. Nessun problema invece per la femmina Floky, anche lei momentaneamente in canile, che non ha avuto nessun ruolo nell'aggressione contro Gianpietro Secci, l'uomo che per difendersi ha esploso un colpo di fucile e ferito lievemente Ivar.

Allo stato attuale il futuro dell'amstaff - giudicato "problematico" - è incerto. Il proprietario, Mattia Tosi, ha ribadito la sua volontà di rinunciare alla proprietà del maschio e lunedì mattina incontrerà i rappresentanti della Assl e del Comune per definire i dettagli.

SENZA PADRONE - La rinuncia di proprietà si può presentare al comune che poi può decidere di occuparsi della gestione del cane, così come avviene per i randagi recuperati nel territorio, pagando la retta al canile. Attualmente a Shardana ci sono altri tre cani morsicatori, arrivati da altri Comuni, colpevoli di avere aggredito delle persone. Le amministrazioni di provenienza pagano loro la pensione.

"Bisogna capire come intervenire su questo caso specifico - fa sapere l'assessore all'Ambiente Tiziana Terrana - in quanto non abbiamo precedenti in merito. Sta di fatto che in questa situazione, avendo i cani il microchip, la responsabilità è del proprietario. Noi paghiamo esclusivamente per i cani randagi che automaticamente diventano di proprietà del sindaco".

QUESTIONE DI SICUREZZA - Ieri Mattia Tosi è andato al canile per far vista ai due amstaff e ha ribadito di voler riportare a casa solo la femmina. "Mi fa davvero male non poter tenere Ivar con me, ma la situazione è ingestibile con un bambino in casa. Inoltre, non ho la possibilità economica per avviare un percorso con l'educatore. Sicuramente sente tanto la mia mancanza perché quando mi ha visto arrivare ha fatto i salti di gioia, ma l'unica cosa che posso augurarmi è che faccia un percorso di recupero a Shardana. Avvieremo la rinuncia di proprietà, ma ribadisco che questo mi fa più male di qualunque cosa". Floky e Ivar si erano allontanati dal cortile di casa aprendosi un varco sotto la recinzione. Arrivati in un terreno vicino, Ivar si è scagliato contro Gianpietro Secci ferendolo gravemente alla mano.

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