"Da tempo come Ance Sardegna denunciamo il grave stato di abbandono in cui versa l’edilizia scolastica. Abbiamo presentato un programma alla provincia di Cagliari ormai da tre anni, ma nulla è stato fatto. Non è pensabile proseguire con questa totale incuria - dichiara Maurizio de Pascale presidente dell’Ance Sardegna - visto che le scuole rappresentano la prima palestra formativa per i ragazzi. Il crollo del solaio avvenuto in un liceo cagliaritano è il risultato di un patrimonio pubblico obsoleto, costruito nei primi anni 60 e ormai incapace di rispondere alle normative sulla sicurezza e ai requisiti minimi previsti dalla legge". Dallo studio dell’Ance Sardegna sulla riqualificazione delle strutture scolastiche presentato alla provincia di Cagliari, emerge una fotografia impietosa dei 578 edifici scolastici del territorio per una superficie complessiva pari a 955.889 metri quadri. "Ogni anno attraverso interventi di riqualificazione energetica degli immobili - evidenzia il presidente dell’Ance Sardegna - si potrebbero risparmiare nelle bollette delle amministrazioni tra gli 11,9 e i 15,4 milioni di euro. Oltre al beneficio economico si otterrebbe un miglioramento ambientale evitando di disperdere nell’ambiente un quantitativo di emissioni di CO2 che varia dalle 42.219 alle 54.901 tonnellate di anidride carbonica".

IL PROGETTO - L’Ance Sardegna, circa tre anni fa, ha proposto alla provincia un modello innovativo di intervento sul parco edilizio scolastico che prevede la ristrutturazione funzionale ed energetica degli edifici, la sostituzione efficiente di un prodotto obsoleto ed energeticamente inefficiente, la concentrazione dell’utenza con l’accorpamento degli edifici, la ricollocazione dei complessi in coerenza con le esigenze della domanda ed infine un modello gestionale degli spazi scolastici con una serie di funzioni e servizi complementari orientati alla fascia giovanile. "La dismissione del patrimonio scolastico esistente potrebbe essere vincolata al reinvestimento in complessi di nuova concezione con alta valenza sociale attraverso l’integrazione della didattica con funzioni complementari, coprendo l’intera fascia della giornata e un ampio spettro di servizi scolastici ed extra scolastici per il target giovanile. Insomma i rimedi ci sono - conclude de Pascale - non c’è Patto di Stabilità che tenga. Non sono più rinviabili azioni immediate e concrete".
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