Graziano Mesina viene descritto dai carabinieri come un uomo di una spiccata pericolosità sociale non tanto per i reati commessi e la banda messa in piedi, ma per la capacità di ispirare attività criminose e trovare proseliti fra i giovani, creando una vera e propria leadership. Da capo - sottolineano gli investigatori - ha sempre tenuto un profilo da vero "professionista" e non ha mai avuto cadute di stile nei suoi comportamenti: mai ubriaco, e non ha mai usato droga a livello personale. Mesina - hanno ricostruito i militari - ha mutuato le caratteristiche della criminalità organizzata delle grandi bande della Penisola. Se avesse avuto ancora tempo - è la convinzione degli inquirenti - avrebbe potuto creare un assetto criminale di grande spessore e di forte pericolo per tutta l'Isola.
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