Al termine di una caccia durata tre mesi, i ranger indiani hanno ucciso una femmina di tigre - a cui è stato dato il nome di T-1 -, che dal 2016 ha sbranato 13 esseri umani.

L'animale si aggirava nei villaggi vicini alla giungla di Raleogan e per due anni è riuscito a sfuggire alla cattura.

Per chiedere che le venisse salvata la vita, alcuni ambientalisti aveva fatto ricorso alla Corte suprema indiana, che aveva rigettato la loro istanza.

Dopo la segnalazione dell'avvistamento della tigre da parte degli abitanti di un villaggio, i ranger sono entrati in azione: prima hanno sparato a T-1 del tranquillante, che non le ha però impedito di muoversi e puntare alla loro jeep.

Allora gli agenti l'hanno uccisa, con un colpo esploso da una distanza di circa otto metri.

Alcuni mesi fa la tigre e due suoi cuccioli di nove mesi avevano ucciso tre persone vicino alle città di Pandharkawada, ma l'animale è ritenuto responsabile della morte di altre 10 persone in un periodo di 20 mesi.

Ai residenti dell'area era stato ordinato di non avventurarsi da soli nei campi.

Per catturare l'animale i ranger hanno installato nella zona un centinaio di trappole e hanno cercato di attirarla con sagome di cavalli e capre e spargendo bottiglie di un profumo che contiene un particolare feromone.

(Unioneonline/F)
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