"Siamo piccoli imprenditori del fitness. Eravamo a Salisbury solo per questo e per fare un po' di turismo".

Così i due russi Aleksander Petrov e Ruslan Boshirov si difendono dalle accuse di Londra di aver avvelenato l'ex spia Sergej Skripal e sua figlia.

E lo fanno in una lunga intervista rilasciata alla televisione russa.

"Siamo stati in Gran Bretagna il 2 e il 3 marzo perché i nostri amici ci avevano suggerito di vedere la città - proseguono Petrov e Boshirov - . Da quando ci hanno accusato pubblicamente stiamo vivendo un incubo".

Intanto il governo britannico ha definito l'intervista un insulto all'intelligenza. Il segretario briannico agli Affari esteri ha commentato così: "Esibizione ridicola. Se questi due sono convinti della loro innocenza e rispondono alla tv russa, vengano qui da noi a rendere conto di quello che hanno fatto. Sappiamo tutto".

Le autorità britanniche sostengono che i due abbiano effettuato un sopralluogo a Salisbury il 2 marzo per poi ritornare nella città il giorno dopo e contaminare la porta di casa di Skripal con l'agente nervino Novichok (nascosto al'interno di una boccetta di profumo).

L'avvelenamento di Skripal e della figlia è avvenuto, infatti, proprio il 3 marzo con le vittime ritrovate prive di vita su una panchina di Salisbury.

Londra dopo aver accertato l'avvelenamento ha conseguentemente espulso 23 diplomatici russi dal Paese e Mosca ha risposto, e risponde tutt'ora, allontanando diplomatici stranieri dalla Russia per ogni compaesano costretto a rientrare in patria.

(Unioneonline/M)

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CASO SKRIPAL, MANDATO D'ARRESTO PER DUE RUSSI:

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