Un articolo pubblicato da Bloomberg di Leonard Kehnscherper ci ricorda che di tanto in tanto bisogna guardare oltre i nostri confini, per renderci conto che l'erba del vicino non è sempre più verde della nostra.

Tanto più se il vicino è l'impeccabile Germania, emblema dell'efficienza col vizietto di salire spesso in cattedra per riprendere gli alleati europei.

Siamo a Langsdorf, una cittadina sulla costa baltica della Germania abitata da 200 anime che da circa un anno fa i conti con un traffico fuori misura: 10mila mezzi al giorno, tra auto e camion deviati sulla strada principale che attraversa l'abitato. Motivo? Un tratto della vicina autostrada A20 si è "sgretolato" e le sue fondamenta hanno ceduto al terreno paludoso, come racconta il sindaco locale Kolschewski, provocando l'intasamento dell'arteria viaria cittadina.

E dopo il tragico crollo del ponte genovese Morandi, anche i tedeschi si sono interrogati sulla sicurezza delle loro infrastrutture, scoprendo di non essere così "impeccabili", con l'11% dei ponti autostradali in condizioni insoddisfacenti, dopo anni di tagli alle spese per la crisi del debito in Europa.

Tanto che, secondo una stima del World Economic Forum, la rete stradale tedesca sarebbe scesa ormai al 15° posto, dietro all'Oman al Portogallo. Così, colpita dall'incidente italiano, anche la Germania si vede costretta a correre ai ripari mettendo mano al portafoglio e programmando investimenti record per le infrastrutture.

"Per evitare un incidente come a Genova - ha dichiarato il portavoce del ministero dei Trasporti Svenja Friedrich a proposito della vicenda di Langsdorf e del tratto autostradale danneggiato - gli ispettori devono riferire sulle condizioni della strada ogni sei mesi. La modernizzazione del ponte è un grosso problema nel bilancio federale. Stiamo spendendo miliardi".

Ora per l'autostrada a quattro corsie inaugurata nel 2005 da Angela Merkel poco dopo la sua prima nomina a Cancelliere, si preannuncia una lunga attesa: la sua riapertura non è prevista prima del 2021.

(Unioneonline/b.m.)
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