Un tam-tam sui social per inviare messaggi di solidarietà a Moses Concas, l’artista di strada – vincitore di “Italia’s got talent” nel 2016 – che nei giorni scorsi a Sassari, mentre suonava in piazza, è stato allontanato dai vigili.

Se n'è parlato fin dalle prime ore di stamattina: tutti appresso al primo messaggio con video postato su Facebook da un giovane che ha assistito all'episodio. Ma Moses non ha aggiunto una riga sul proprio profilo, tanto che sembrava una non notizia perché non verificabile. Inoltre non rispondeva neppure al cellulare.

Ma in serata, tutto è stato presto spiegato: Moses era in viaggio per Barcellona, dove terrà alcuni dei molti concerti di strada che è solito portare in giro per le piazze d'Italia e d'Europa.

Il suonatore di armonica - 29 anni, nato a Iglesias e cresciuto a Quartu Sant'Elena- ha risposto al telefono in serata, al suo sbarco nella città catalana. Per questo non aveva seguito le centinaia di messaggi che si sono susseguiti nel mondo dei social sulla vicenda.

Ha espresso a L'Unione Sarda il suo stupore per tanto clamore attorno a un episodio che per lui non ha avuto alcuno strascico negativo. "I vigili sono stati gentilissimi", ha detto serafico.

Moses è nato a Iglesias e cresciuto a Quartu
Moses è nato a Iglesias e cresciuto a Quartu
Moses è nato a Iglesias e cresciuto a Quartu

Cos’è successo ieri pomeriggio a Sassari in piazza Italia?

"Da tempo avevo l’idea di suonare a Sassari, per vivere le strade in maniera estemporanea, elemento che appartiene alla mia musica. Intorno alle 18.30, quando qualcuno aveva cominciato ad avvicinarsi a me, e mi aveva riconosciuto, sono arrivati i vigili".

Per fare cosa?

"Ho capito subito che qualcuno li aveva chiamati, quindi ho terminato la canzone, a ritmo dei loro clacson, e mi sono fermato. Sono stati molto gentili, li ho accolti con un sorriso; mi hanno chiesto i documenti e ho spiegato che non stavo vendendo nulla, volevo solo suonare".

E gli spettatori come hanno reagito?

"Qualche ragazzo ha chiesto spiegazioni, 'non sapete chi è?', dicevano. Ma io per primo non mi aspetto che tutti mi riconoscano, ci mancherebbe. Quindi, una volta chiarito, ho raccolto le mie cose e mi sono allontanato, spostandomi in un’altra piazzetta del centro storico, a basso volume. Senza problemi. Sono stati davvero cordiali".

Sa che è stata una signora a chiedere il loro intervento?

"Sì, e volevo proprio dirle che non era mia intenzione disturbarla, quando suono tutti devono avere il sorriso. Non 99 contenti e uno arrabbiato. Tutti o nessuno".

Perché la decisione di suonare in piazza?

"Per riportare a nuova vita la street art con concerti improvvisati. Nessun appuntamento, nessuna anticipazione di luoghi o orari. Arrivo, mi preparo e suono. E chi passa mi ascolta, può essere un’occasione per uscire di casa, un evento del momento".

Dove si è già esibito in questo percorso?

"In Sardegna di recente a Cagliari, ieri Sassari, ma vorrei andare anche a Nuoro, Olbia, Oristano, o Alghero in estate, raggiungere i piccoli centri o suonare davanti a un nuraghe".

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Insomma la sua vita è cambiata da quando suonava per strada a Londra, ma poi è tornato alle origini...

"Tutto si è evoluto, quando ho cominciato è stata una bellissima esperienza, che mi ha molto arricchito. Poi dopo la vittoria a ‘Italia’s got talent’ ci sono state altre occasioni e mi ero un po’ allontanato dai concerti per strada, e ho iniziato a soffrirne. Anche la mia musica era cambiata, ma io volevo tornare a raccontare la mia vita, prendendo ispirazione dalle persone che passano e poi si fermano per ascoltarmi. È in questo modo che ho imparato a esprimermi".

Le manca la Sardegna?

"Tantissimo, mi mancano i genitori, la famiglia, gli amici. In fondo però, nonostante sia un sacrificio, è anche appagante, la mia vita è stare lontano. Tanto non ti devi mai considerare ‘arrivato’, perché non ‘arriverai’ mai, soprattutto noi giovani è giusto che continuiamo a inseguire le nostre passioni. Certo se penso ai pranzi della domenica, alle uscite con gli amici... ma sono felice, comunque".

Cosa fa ora?

"In questi giorni sono in Spagna: Barcellona, Madrid e Valencia. Sia per concerti per strada sia performance nei locali, soprattutto piccole feste. La cosa che vorrei di più, anche in questo Paese, è che la gente uscisse, e potesse godere di una forma d’arte gratis, quello che faccio io".

Il suo nome, Moses, che origini ha?

"Quando ero piccolo era una sorta di alter ego, un amico immaginario. Quello che incolpavo quando combinavo qualche marachella. Poi sono cresciuto ed è rimasta questa dualità. Il mio nome di battesimo in realtà è Simone".

Allora Simone, se potesse dire qualcosa alla signora sassarese che ha chiamato i vigili per cacciarla?

"Le chiederei di perdonarmi, non volevo davvero disturbarla con la musica o col volume alto. E la prossima volta, se succederà, magari verrà a sentirmi, e io l’aspetterò con un sorriso, lo stesso che vorrei avesse lei".

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)

L'ESIBIZIONE IN PIAZZA:

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