Cade l'accusa di associazione mafiosa per 19 imputati, ma si conclude con una sfilza di condanne, seppur attenuate rispetto alla richiesta dei pm, il primo grado del processo "Mafia Capitale".

L'inchiesta due anni e mezzo fa ha portato alla luce un'organizzazione che secondo la procura teneva sotto scacco la politica romana, guidata dall'ex Nar e banda della Magliana Massimo Carminati, e dal "ras" delle cooperative Salvatore Buzzi.

La "cricca" lucrava sugli appalti, sulla gestione del verde e degli immigrati richiedenti asilo, piazzava uomini di fiducia nei ruoli chiave delle municipalizzate.

Presente anche il sindaco Virginia Raggi nell'aula bunker di Rebibbia, dove il presidente della X sezione penale del Tribunale di Roma Rosaria Ianniello, dopo 3 ore e mezza di camera di consiglio, ha pronunciato l'attesissima sentenza.

Su 46 imputati solo in cinque sono stati assolti.

Condannato a 20 anni Carminati, per cui i pm avevano chiesto una pena di 28 anni. L'ex Nar ha assistito alla lettura del dispositivo in diretta video dal carcere di Parma, dove è detenuto in regime di 41 bis. Undici anni di carcere anche per il suo braccio destro, Riccardo Brugia.

Attenuata la pena anche per Salvatore Buzzi, 19 anni (per lui i pm avevano chiesto 26 anni e tre mesi). Anche lui ha assistito alla lettura della sentenza dal carcere in cui è detenuto, quello di Tolmezzo (Udine).

Tra gli imputati eccellenti, condanna a 6 anni per l'ex capo di gabinetto Walter Veltroni, Luca Odevaine. Secondo gli inquirenti era lui - in qualità di componente del Tavolo di coordinamento nazionale sui migranti del Viminale - a gestire i flussi dei richiedenti asilo, dirottandoli verso la Capitale, per far guadagnare le cooperative di Buzzi. Anche il suo commercialista Stefano Bravo è stato condannato a 4 anni e 6 mesi.

Dieci anni di carcere per Franco Panzironi, ex ad di Ama ai tempi di Alemanno. Tra i politici, sei anni all'ex presidente del consiglio comunale Mirko Coratti, del Pd, e 11 all'esponente di Forza Italia Luca Gramazio.

Condannato anche Andrea Tassone, ex presidente del municipio di Ostia, Pd. Per lui 5 anni di carcere. Tre anni per Giordano Tredicine, ex consigliere di Forza Italia.

I COMMENTI - "Sono state riconosciute quasi tutte le ipotesi corruttive contestate, è stato un fenomeno di criminalità organizzata non mafioso", ha commentato il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo. "Le sentenze non devono deludere, devono essere rispettate - ha aggiunto il pm che, assieme a Pignatone, si è occupato delle indagini - e questa riconosce in parte la bontà dei fatti contestati". La procura, fa sapere Ielo, molto probabilmente farà appello.

"La Procura ha perso senza attenuanti", secondo il legale di Buzzi, Alessandro Diddi.

"Carminati è soddisfatto", fa sapere il suo avvocato Ippolita Naso. Che poi aggiunge: "La mafia è una cosa seria, non va banalizzata, non si possono fare speculazioni". La preoccupazione principale dell'ex Nar, ha spiegato il legale, è ora uscire dal regime del 41bis.

Ringrazia gli inquirenti, i giudici e le forze dell'ordine Virginia Raggi: "Questa è una ferita molto profonda nel tessuto della città, i romani lo sanno bene. Adesso dobbiamo ricucire, e lo faremo attraverso un percorso di legalità che non è facile", ha commentato il primo cittadino. "Quello che è stato accertato oggi - ha aggiunto - è che c'è un'associazione criminale che è stata in grado di condizionare le scelte politiche di questa città, e i danni li stiamo pagando e li stiamo vivendo".

(Redazione Online/L)

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