Stop allo smantellamento degli impianti per 12-18 mesi, durante i quali il Governo (attraverso Invitalia) si farà garante di trovare un nuovo acquirente per l'Alcoa di Portovesme.

Se non si riuscisse a trovare un nuovo investitore, il Governo si farà carico dello smantellamento, ferme restando le responsabilità di Alcoa nelle bonifiche.

È questa la proposta illustrata dal Governo nel corso dell'incontro con i sindacati al Ministero.

Entro una settimana l'Alcoa dovrà dare una risposta sulla richiesta di stop allo smantellamento.

E subito dovrebbe partire la due diligente per verificare con precisione il valore degli impianti.

La Glencore, la multinazionale svizzera interessata alla cessione, non ha ancora dato una risposta e ormai viene considerata fuori dalla partita.

Il vertice è stato seguito, all'esterno della sede del Ministero in via Molise, a 150 operai giunti nella Capitale questa mattina con un traghetto proveniente da Cagliari; hanno montato delle tende e hanno iniziato l'ennesimo bivacco sotto i palazzi del potere romano, battendo rumorosamente i caschi sull'asfalto per sollecitare una decisione.

Al vertice hanno preso parte l'azienda, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, e il presidente della Regione Francesco Pigliaru; sul tavolo il futuro dello stabilimento del Sulcis, dopo che la multinazionale americana dell'alluminio ha annunciato di volerlo smantellare entro l'anno.

Gli operai erano arrivati questa mattina a Civitavecchia a bordo di una nave proveniente da Cagliari ed erano stati subito accerchiati dalla polizia per essere sottoposti a rigorosi controlli.

Solo intorno alle 10,15 erano riusciti a ripartire alla volta della Capitale.

Con i lavoratori a Roma c'erano anche consiglieri regionali e parlamentari, ma non i sindaci che, ieri sera, hanno rinunciato alla trasferta perchè non avevano avuto certezza di poter essere inseriti nella delegazione ricevuta dal ministro, e avevano preferito riunirsi davanti ai cancelli dello stabilimento in attesa di notizie.

Tre settimane fa la multinazionale ha annunciato con una nota ufficiale che a fine 2016 inizierà lo smantellamento della fabbrica " dopo aver constatato l'impossibilità di trovare un acquirente".

I sindacati hanno annunciato una dura battaglia e il presidente della Regione Francesco Pigliaru si è detto sorpreso della decisione proprio perché per il 13 settembre era stato convocato un vertice al ministero dello Sviluppo economico per valutare le condizioni di un eventuale acquisto dell'azienda da parte di Glencore.
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