Il rischio prescrizione si allontana: i tempi utili per poter arrivare a sentenza si allungano, e arrivano sino a 12 anni dal reato contestato.

La modifica del capo d'imputazione è stata fatta stamane dal pm Marco Cocco al processo che vede sotto accusa per disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti l'amministratore delegato di Eurallumina Vincenzo Rosino e il direttore dello stabilimento Nicola Candeloro.

Alla luce della consulenza del pm, il professore di Torino Mario Manassero, è emerso che il bacino dei fanghi rossi della multinazionale (attualmente in parte sotto sequestro) è imbevuto di arsenico e altri veleni.

Sostanze che continueranno a inquinare le acque di falda attorno al bacino per almeno altri 300 anni.

Stamane davanti al palazzo di giustizia una quarantina di ambientalisti si sono riuniti in sit in per chiedere giustizia. Tra loro c'erano anche alcuni cittadini di Portoscuso malati di tumore che si sono costituiti parte civile al processo con l'avvocato Riccardo Schiró.
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