I pilastri dell'accordo tra i ministri finanziari europei, che costituiranno la base di discussione al prossimo Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo già programmata per il 23 aprile, sono sostanzialmente quattro.

Il primo è costituito dalla Banca europea degli investimenti (Bei), che dovrà creare un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di euro, in grado di sostenere finanziamenti per 200 miliardi a favore delle piccole e medie imprese. L'intervento è benvenuto ma insufficiente, pensando ai danni profondi che la chiusura prolungata della produzione sta provocando in tutti gli Stati proprio alle imprese più piccole. Il secondo pilastro è costituito dal Sure, la nuova formula di cassa integrazione e assicurazione per i lavoratori che perdono il lavoro per la grave crisi economica. Si tratta di uno strumento temporaneo che fornirà assistenza finanziaria sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall'Ue agli Stati membri, fino a un massimo di 100 miliardi di euro.

Il terzo pilastro è costituito dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes) che, con la sua dotazione di 410 miliardi, si potrà attivare per coprire le spese di cura e prevenzione sanitaria contro il Covid-19.

S i tratta di una nuova linea di credito che prende il nome di “Pandemic Crisis Support”, non soggetta ad alcuna condizionalità, destinata a finanziare le spese sostenute dai vari Paesi nel contrasto alla pandemia. La linea di credito sarà limitata per ogni Paese a somme non superiori al 2% del suo prodotto lordo del 2019: per l'Italia, che però ha già dichiarato di non essere interessata, sarebbero circa 36 miliardi di euro. Il Mes, dunque, viene messo a disposizione dell'emergenza Covid-19 senza condizioni, ma soltanto per i costi diretti e indiretti dell'emergenza sanitaria.

Infine, il quarto pilastro è costituito dalla proposta francese di creare un Fondo per la ripresa economica o “Recovery plan”, da finanziare con strumenti finanziari innovativi non meglio specificati, ma che potrebbero essere anche gli eurobond tanto graditi al governo italiano.

L'iniziativa di questo fondo per la ripresa dovrà essere temporanea e mirata, ma anche commisurata ai costi straordinari della crisi attuale. Dunque, dovrà essere un fondo che raccoglie sul mercato almeno 500 miliardi di euro. L'Eurogruppo parla di “strumenti finanziari innovativi, coerenti con i Trattati europei” e accenna a legare questo fondo al bilancio europeo, anche se quest'ultimo entrerà a regime, nel nuovo ciclo, solo nel 2021, troppo tardi per contrastare l'emergenza in corso.

Perciò, su questo punto, saranno i capi di Stato e di governo che dovranno negoziare per trovare almeno una soluzione-ponte che permetta al nuovo Fondo di raccogliere risorse sui mercati sin da quest'estate. Con ogni probabilità le emissioni saranno fatte dal Mes o dalla Bei. Significa che il debito sarà raccolto in comune fuori dai bilanci dei singoli Stati, i quali però ne resteranno responsabili diretti ciascuno per la propria quota di finanziamento. In tutto, i quattro pilastri proposti dall'Eurogruppo potranno rendere disponibili circa 1.000 miliardi di euro di risorse: 500 subito, altri 500 in un futuro prossimo.

Purtroppo in Italia l'unità nazionale che si era prospettata nei giorni scorsi in nome della lotta alla pandemia è naufragata proprio dopo l'accordo di compromesso raggiunto dall'Eurogruppo. Maggioranza e opposizione si lanciano accuse reciproche di comportamenti opportunistici. Sempre più gli interessi di parte restano prevalenti a discapito dell'interesse comune a uscire dall'emergenza. Lo scontro arriva in un'Europa che invece ha accolto con sollievo l'intesa. Per Angela Merkel, che ha ribadito il suo no agli eurobond, l'accordo è “una pietra miliare per la risposta europea alla pandemia”, mentre la presidente della Bce Lagarde ha confermato che “non ci sono limiti al nostro impegno a servire la zona euro”. Nel complesso dei provvedimenti annunciati, questa garanzia della Bce è quella che per noi resta più utile ed efficace.

BENIAMINO MORO

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
© Riproduzione riservata