"Cara Unione,

mia madre è morta da sola, in un letto del Brotzu, nelle prime ore del 14 marzo.

Era stata ricoverata per una sospetta frattura due giorni prima in seguito ad una caduta. Grazie all'aiuto di un conoscente era arrivata con un'ambulanza in ospedale dopo due ore di attesa, trascorse distesa sul pavimento di casa. Anche questa sarebbe un'altra storia da raccontare. La centralinista del 118 pretendeva infatti che mia madre, che non era in grado di alzarsi, si recasse dall'ottavo piano in strada ad attendere il mezzo. Sembra non fosse compito del personale dell'ambulanza trasportare in tutta sicurezza il paziente dal luogo dell'incidente all'ambulanza.

Arrivata poi in ospedale, inizia l'attesa per lei e per i suoi parenti. La pandemia non consente l'ingresso in ospedale ai parenti.

Ventiquattr'ore dopo il suo ricovero mio fratello riceve una telefonata da un medico del reparto, poi più nulla.

Mia madre se ne va in silenzio alle tre del mattino e noi lo apprendiamo solo alle 7:30. Pare che i telefoni dei miei fratelli non funzionassero di notte.

Come e perché mamma sia morta non lo sapremo mai. Non sapremo mai se ci abbia cercati, se si sia sentita sola e abbandonata, se la sua morte sia stata dolce o sofferta.

Non sapremo mai cosa abbia pensato e sentito nelle sue ultime ore, pensiamo fosse vigile, perché tale era due giorni prima.

Aveva ancora il pigiama che indossava al momento del ricovero. I suoi effetti personali, purtroppo, non li abbiamo trovati, eppure li aveva con sé. Alle volte mi vergogno per i miei simili.

Il pensiero che mi strugge è quello di non averla potuta accompagnare, di non averle potuto stringere la mano, di non averla confortata nel momento dell'addio. Non si deve essere affetti dal covid per morire da soli in un letto d'ospedale. Mia madre e tutto un esercito di anziani e meno anziani ci hanno lasciato senza un saluto.

È triste pensare a tutte le famiglie abbandonate nel dolore, è straziante pensare a chi se ne è andato privato di tutti gli affetti.

Com'è possibile che non si sia trovato un modo per far sì che non si muoia da soli? Perché continuare a negarci l'ultimo saluto?

Noi continueremo a porci delle domande senza risposta, continueremo ad illuderci che sia passata dal sonno alla morte. Per sempre, però, avremo la consapevolezza di averla abbandonata.

Mi auguro che tutti i defunti con o senza covid ci possano perdonare".

C.C.

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)
© Riproduzione riservata