"Cara Unione,

quello che è accaduto ieri nella spettacolare spiaggia di Chia, nel comune di Domus De Maria, ha davvero dell'incredibile.

Le ormai ripetute e note norme anticovid hanno caratterizzato tutta la nostra primavera ed estate. Distanziamento, igienizzazione dei luoghi, massima attenzione nei rapporti sociali, mascherine e via dicendo.

Bene, a Chia pare che tutto sia stato dimenticato. Orde di turisti accalcati nella spiaggia senza nessuna attenzione alle distanze. Venditori ambulanti che continuano la loro opera di smercio di "schifezze" false e turisti compiacenti che si fanno massaggiare da cinesi che a mani nude e usando l'acqua del mare promettono di guarire da ogni male. Tutto questo nella totale indifferenza delle forze dell'ordine.

I turisti, quelli che tutti volevano, ci sono, eccome se ci sono! Addirittura sono aperte le docce. Nelle strutture sportive è vietata, ma per il turista cosa fai, non fai un'eccezione? Il cagliaritano che finisce a calcetto deve rimanere sudicio e sudato mentre il vacanziere cosa fai, lo lasci con il sale del mare attaccato alla pelle?

Poi vai a Pula e decidi di mangiarti una pizza. La piazza strapiena, i ristoranti prendono le prenotazioni con la gente in fila e i tavolini attaccati come non mai. I clienti abbronzati ed oliati abbondano e fa anche sorridere il paffuto titolare di un ristornate della piazza che invita due clienti ad indossare la mascherina per fare un metro reale a piedi dal suo tavolo interno a quello posto fuori.

La verità è che stiamo vivendo dentro una generale ipocrisia e i titolari delle strutture turistiche vogliono solo incassare e credono che una mascherina da 50 centesimi basti per far tacere tutti.

Credo sia il caso che i comuni in questione cerchino di far rispettare le norme in maniera decisa e seria".

Marco Cavallet

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