Pubblichiamo oggi la provocazione di un lettore, che propone l'istituzione di una carta d'identità civica contro l'incuria e l'inciviltà.

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"Gentile redazione,

forse sarebbe il caso di pensare ad una carta d'identità civica. A punti, che consenta di avere dei privilegi come cittadino.

È una provocazione? Forse, ma pensateci. Vi faccio un paio di esempi 'turistici'.

Qualche anno fa ero con la mia famiglia nel parco dell'Asinara, un luogo straordinario, fatto di un equilibrio naturale che gli ospiti sono chiamati e obbligati a rispettare con poche e semplici regole, che si possono riassumere così: non sei in casa tua, non toccare niente. Molto semplice. Poi ci sono altre regole restrittive che posso sintetizzare così: qui puoi entrare, qui no. Niente di più facile per un normale cittadino, eppure ho visto con i miei occhi un ospite (non sardo, per fortuna!) che ha violato immediatamente la prima regola, andando a pescare una stella marina.

L'ho ripreso bonariamente, invitandolo a ributtarla immediatamente a mare cosa che, devo dire, ha fatto subito. Ma è lì che ho capito che forse, in certi posti, avere il diritto di entrare dovrebbe essere un privilegio dei cittadini corretti.

Mi rendo conto della gravità di quanto dico, ma considerato che non tutti sono degni di godere di certe cose, perché facciamo accedere chiunque? Una persona che viene pizzicata a buttare dei rifiuti in campagna, perché viene sanzionata ma non viene 'degradata' come cittadino? In un'oasi naturalistica, siamo certi che questo individuo si comporterebbe come si conviene? Non sarebbe più giusto che i suoi scarsi punti sulla carta d'identità civica gli impedirebbero l'accesso?

Una persona che viene sorpresa con il suo SUV su una spiaggia mentre fa il cretino, perché deve avere lo stesso mio diritto di mettere i suoi piedi a Cala Sabina solo perché ha pagato un biglietto? Cosa mi posso aspettare da un personaggio del genere? Ricordate quello che tagliò la testa alla roccia granitica della tartaruga a cala Ghjlgolu?

Avrebbe meritato l'azzeramento dei punti sulla sua carta d'identità civica e, per quanto mi riguarda vista la gravità dell’atto, non avrebbe dovuto neanche avere la possibilità di riguadagnare i punti persi, ma quella persona gode degli stessi diritti di accesso di tutti noi. Io non lo trovo giusto. È una provocazione? Forse, ma pensateci".

Ruggero Ruggeri - Assemini

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