"Se non sei Stato non ti ascoltano". La rivoluzione intelligente di Paolo Maninchedda punta molto in alto, a quella che per molti è sempre stata e resta un'utopia. "Sono molto convinto che dopo 70 anni di autonomia durante i quali abbiamo provato a cambiare la Sardegna per parti oggi si debba prendere atto che senza i poteri necessari al nostro sviluppo noi abbiamo una difficoltà estrema a guardare il futuro della nostra isola".

Il candidato alla presidenza della Regione per il Partito dei sardi esemplifica: "Che poteri abbiamo sulle servitù militari? Nessuno. Che poteri abbiamo sul Fisco:nessuno. Che poteri abbiamo sui trasporti? Pochi: per fare la gara sulla continuità territoriale dobbiamo essere consultati dal Governo a cui dobbiamo concedere l'intesa. Troppo poco per garantire l'accessibilità all'Isola. Per questo rimango dell'idea che l'impegno più forte debba essere quello di cambiare la struttura dei poteri dell'Isola".

Maninchedda, che è stato assessore ai Lavori pubblici della Giunta Pigliaru, salvo dimettersi per disaccordi profondi su alcuni temi, è critico con il governatore ma affonda il colpo soprattutto con il suo ex collega Luigi Arru. "Assieme al manager dell'Ats Moirano ha sfasciato la sanità".

L'intervista completa a Paolo Maninchedda, realizzata da Nicola Scano e Fabio Manca, andrà in onda oggi alle 14,30 e in replica alle 20,30 e alle 23,30 in uno speciale del Tg di Videolina.
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