La Sardegna corre e vince facile in Europa e in Italia, d’estate, quando tutti vogliono andare al mare in spiagge favolose. Molto meno scontato l’appeal in autunno, e in mercati – come gli Stati Uniti – dove i competitor si chiamano Maldive, Thailandia e Caraibi. Ma tant’è, tirando le somme, il turismo nel 2024 segna numeri record.

Con aumenti percentuali a doppia cifra di arrivi e presenze, gli stranieri che superano gli italiani, tutti i territori dell’Isola nel circolo virtuoso, i flussi spalmati lungo tutto l’anno, l’incremento delle strutture di ogni tipo, l’emersione del sommerso, l’importante movimento nei borghi e nei cammini. Si stima che il giro d’affari complessivo superi i 3,7 miliardi di euro – circa l’8% del Pil – e l’obiettivo è quello di crescere e crescere ancora.

Il quadro è del Ross1000, il sistema regionale di rilevamento ed elaborazione del settore: lo scorso anno il totale degli arrivi è stato 4.441.322 (+13,76% rispetto al 2023), delle presenze 18.860.976 (+15,4%), e la permanenza media di 4,25 giorni (contro i 4,19 precedenti). L’assessore al Turismo Franco Cuccureddu parla di «dati mai visti prima, davvero eclatanti, anche considerando il fatto che quelli precedenti registravano un incremento dell’1,3% raggiunto soltanto grazie alle locazioni occasionali, mentre l’Istat, che teneva conto esclusivamente di settore alberghiero ed extralberghiero, dava una flessione di presenze».

L’articolo completo di Cristina Cossu su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App digital.

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