Una stagione disastrosa per le squadre sarde della Serie D. Le alte sfere della classifica sono lontane anni luce con diverse squadre isolane finite in piena zona retrocessione.

San Teodoro e Lanusei sono quelle che stanno peggio. Il Tortolì ha recuperato qualche posizione, la Nuorese è in zona play-out. Budoni e Latte Dolce hanno fatto meglio delle altre. Ma anche loro viaggiano in una classifica a dir poco incerta.

Il motivo di questo disastro? Diversi i pareri di chi segue il calcio sardo. Gianni Cadoni, presidente Figc regionale sostiene che: "Purtroppo c'è un gap notevole tra l'Eccellenza e la Serie D. Le squadre neo promosse trovano quindi difficoltà nell'Interregionale. Un dato ancora più importante: la modifica del campionato di Serie C, con l'esclusione della C2 molti giocatori che non trovano spazio in C1, si accasano ora con società di Serie D. Bisogna lavorare sui settori giovanili avendo pazienza".

Il pensiero di Gigi Piras, ex allenatore del Selargius ed ex bomber del Cagliari: "Una situazione difficilissima per le sarde. Senza un vivaio alle spalle della prima squadra non si va avanti. Ho l'impressione anche che manchino i contatti con il Cagliari".

Il dirigente Antonello Carta (ex presidente del Selargius) sostiene che: "Si sbaglia spesso l'impostazione iniziale. Bisogna lavorare dalla base. Quando ero al Selargius nel settore giovanile avevamo allenatori come Camillo Vacca e Pino Bellini. Inoltre non bisogna mai fare il passo più lungo della gamba. Inutile fare false promesse o programmi a breve termine".

Virgilio Perra, ex allenatore di Villacidrese e Casale, non si sbilancia: "Dall'esterno non è semplice dare giudizi. Ho visto alcune partite. Con l'eliminazione dell'ex C2 il livello della D si è alzato. Probabilmente le società sarde hanno fatto errori di valutazione. C'è anche un problema economico".

Michele Tamponi, ex giocatore e allenatore della Torres, crede che ci siano "poche risorse e poche idee. È fondamentale avere delle basi solide. Queste mancano. Non vengono valorizzati i settori giovanili. Si vuole invece fare tutto in fretta. La più grande delusione è la Nuorese".

Antonio Prastaro, tecnico del Tonara che ha fatto un'importante gavetta nei settori giovanili, spiega il suo pensiero: "Molto dipende dall'organizzazione. Squadre costruite all'ultimo momento in maniera frettolosa. Con organici che poi non reggono il confronto. Poche idee e pochi progetti nella fase di partenza".

Infine Checco Fele, ex responsabile delle rappresentative sarde ed ex allenatore del Carbonia in C: "Il livello del campionato è troppo elevato per le nostre formazioni. Non sono attrezzate dal punto di visto tecnico e organizzativo quanto lo sono le avversarie. Mi riferisco soprattutto alle formazioni laziali".
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