Che la lotta salvezza si stia inasprendo lo conferma il fatto che a 14 giornate dalla fine del campionato di Serie C continuino a saltare panchine.

L’ultima in ordine di tempo è quella della Spal, che ha appena richiamato Mimmo Di Carlo, esonerato a ottobre e sostituito da quel Leonardo Colucci che ha, a sua volta, appena sostituito. Giusto per sottolineare il tipo di percorso che attende l’Olbia, che ieri ha ceduto in trasferta alla Carrarese 1-0, fallendo l’obiettivo di dare continuità al successo casalingo sull’Arezzo che segnava il debutto in panchina di Marco Gaburro dopo l’esonero di Leandro Greco.

Fatale la punizione di Schiavi, “aiutato” da una deviazione della barriera dell’Olbia, a ridosso dell’intervallo. Ma se l’incontro non si è trasformato in una goleada dei toscani è merito di Rinaldi, che ha confermato tutto il suo valore tra i pali dei bianchi risultando decisivo in almeno sei occasioni. «Queste partite bisogna chiuderle zero a zero nel primo tempo, perché poi nella seconda parte della gara cambiano le dinamiche e l’impostazione. Siamo stati anche un po’ sfortunati nell’episodio del gol, però anche questo è calcio e la Carrarese ha legittimato la sua vittoria», è il commento, molto onesto, di Gaburro.

Intanto, l’Olbia resta inchiodata al penultimo posto in classifica con 20 punti e 5 di distacco dalla zona salvezza. A parte il Sestri Levante, reduce dal colpaccio in casa della Torres, nessuna delle antagoniste dirette ha fatto punti, ma è una magra consolazione se è vero che anche allo stadio “Dei Marmi” i galluresi di tiri in porta ne hanno fatto ben pochi. Argomento che terrà banco nella settimana che porta alla trasferta di Ancona, uno scontro diretto che sa già di sfida da “dentro o fuori”.

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