Dare continuità. È questa la parola d’ordine in casa Confelici Cagliari, che sabato alle 18 tornerà davanti al pubblico di Monte Mixi per affrontare l'Attila Junior Porto Recanati in una sfida chiave nella corsa ai playoff. Dopo le due vittorie consecutive contro Loreto e Bramante Pesaro, i granata hanno ritrovato autostima e fiducia nei propri mezzi, risalendo fino all’ottavo posto della Poule Gold di Serie B Interregionale. Ora serve un ulteriore passo avanti per consolidare la posizione e sfruttare al meglio la spinta del fattore campo.

La squadra di coach Federico Manca arriva all’incontro con il morale alto, consapevole che la strada per la post-season è ancora lunga e ricca di insidie. La classifica resta cortissima, con la Stella Ebk a pari punti e altre squadre a pochi passi di distanza.

«Sapevamo di dover dare una svolta dopo quella serie negativa, e dentro di noi è scattata la voglia di riscattarci e di riprenderci ciò per cui abbiamo lottato tutto l’anno: i playoff» afferma l’ala classe 1997 Riccardo Picciau. «Ci siamo ricompattati, abbiamo ritrovato la nostra identità, e soprattutto abbiamo capito ancora una volta che la difesa è il nostro miglior attacco. Ora stiamo lavorando con intensità e determinazione, e i risultati piano piano arriveranno».

Di fronte, però, ci sarà una squadra solida come Porto Recanati, attualmente quinta con 20 punti, quattro in più dell’Esperia. All’andata i marchigiani si imposero per 76-70, trascinati da una prova dominante del pivot argentino Gamazo, autore di 22 punti con un solo errore al tiro.

«Porto Recanati, dopo Matelica e Loreto, è sicuramente una delle squadre più forti e complete del campionato» continua Picciau. «Hanno il pivot più dominante della lega e all’andata ha sbagliato un solo tiro, sarà difficile da contenere. Sarà una vera guerra, anche perché in questi due anni non siamo mai riusciti a batterli, ma questo non significa che siano imbattibili. All’andata ce la siamo giocata fino alla fine, alcuni errori ci hanno condizionato, ma sabato sarà tutta un’altra storia. Sappiamo cosa ci aspetta e siamo pronti a tutto per provare a portarla a casa».

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