Cinque anni fa è diventato improvvisamente popolare come concorrente nell'acquario del Grande Fratello. Oggi il trentenne Luca Argentero, dopo il successo, anche di critica, di Saturno contro è uno degli attori più richiesti in Italia. Ha infatti in uscita in questa stagione tre film. Il primo ad arrivare è la commedia drammatica Solo un padre di Luca Lucini, nelle sale da venerdì in 200 copie distribuito da Warner, in cui è un ragazzo-padre; Arriveranno poi Diverso da chi?  di Umberto Carteni, dove impersona un politico gay e Il grande sogno, il film del '68 di Michele Placido, in cui è uno studente attivista politico. Per Argentero il ruolo di padre nel film di Lucini, prodotto da Cattleya e Warner, con Diane Fleri, Claudia Pandolfi, Anna Foglietta e le piccole Michela e Fabiana Gatto che interpretano sua figlia Sofia, "è stato finora il più impegnativo e il più gratificante. All'inizio ho avuto paura di non saperlo interpretare non avendo un'esperienza diretta. Essere padre non è una cosa che si può provare e ognuno ne ha un'idea diversa - spiega -. Però mi sono "allenato" e pian piano ho preso confidenza con le due piccole. Ho potuto così confermare delle sensazioni che avevo, come quella di avere pazienza con i bimbi, di amare occuparmene". E infatti l'attore pensa di ripetere al più presto l'esperienza dal vero: "Sulla paternità ci sto lavorando su. A 30 anni  con una compagna da quattro (l'attrice Myriam Catania), penso sia normale voler costruire una famiglia". Nel film, tratto dal romanzo Le avventure semiserie di un ragazzo padre di Nick Earls (Sonzogno), Argentero interpreta Carlo, agiato dermatologo trentenne a Torino, costretto dopo una drammatica circostanza, ad occuparsi da solo della figlia di pochi mesi. Ad aiutarlo a vivere con serenità il suo ruolo di padre e la possibilità di amare di nuovo è l'incontro con Camille (Fleri), una giovane e vitale ricercatrice francese. Intorno a loro, una girandola di amici, genitori, un'aspirante fidanzata isterica (Foglietta)... e un gatto sfortunato. "Il fatto che Luca non fosse padre è stato molto utile, il suo percorso ha riflesso l'evoluzione del personaggio - dice il regista -. La paternità a differenza della maternità, di cui si parla molto di più,  penso si inizi a sentire per gradi.Leggendo il libro ho trovato argomenti legati al mondo di oggi, in cui non ci sono più figure come la mamma chioccia a casa e il padre che va a cacciare". Per Lucini la sfida è stata "danzare con grazia sull'equilibrio tra l'atmosfera leggera e il dramma che vive il protagonista, così da riuscire a trasmettere una sensazione di vita vera". La stessa "che ho provato leggendo il copione - sottolinea Argentero -. Carlo è un personaggio che mi è vicino, anch'io ho difficoltà ad andare a fondo nei sentimenti, ma in questo per fortuna mi aiuta la mia compagna".

(foto: La Presse)
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