Finalmente in un pacchetto completo, la coinvolgente ed esilarante trilogia di “Smetto quando voglio” è ora disponibile per tutti gli abbonati al servizio streaming Amazon Prime Video.

Nata fin dalle origini con l’idea di una mini-saga, si tratta di una produzione legata al cinema industriale che tuttavia non tradisce l’orientamento creativo del suo autore. Col successo del primo capitolo uscito nel 2014 - vantando tra l’altro un cast d’eccezione con nomi quali Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Sergio Solli e Neri Marcorè - il regista salernitano Sydney Sibilia si è subito affermato fra i nuovi talenti del panorama cinematografico italiano e, a seguito delle svariate nomination ai Nastri d’Argento e ai David di Donatello oltre a un evidente consenso di pubblico e critica, ha colto l’opportunità di proseguire le storie dell’improbabile organizzazione criminale coi sequel “Smetto quando voglio - Masterclass” e “Smetto quando voglio - Ad Honorem”.

Nel primo episodio, il ricercatore trentasettenne Pietro Zinni, sebbene altamente qualificato e motivato, è l’ennesima vittima dei tagli universitari che gli costeranno il licenziamento nel suo dipartimento. Vista la situazione problematica, l’unica scappatoia possibile sembrerebbe quella di reinventarsi, e lo fa in un modo assolutamente fuori dal comune: recluta alcuni dei suoi vecchi colleghi ricercatori - anch’essi vittime del sistema ridotti ai margini della società - per mettere insieme una banda malavitosa, dove alla poca esperienza con la vita di strada si cerca di compensare attraverso la cultura, l’ingegno e tanta sregolatezza. E quando finalmente i soldi, le donne e il potere giungono alle porte, come riuscire a gestirli senza finirne del tutto coinvolti? 

Se nel primo capitolo il team di ricercatori cerca di sintetizzare una droga capace di scatenare il successo e una domanda fuori dal comune tra gli acquirenti, nel secondo la situazione si capovolge completamente: la polizia patteggerà con Pietro per favorire la lotta contro le Smart Drugs in cambio di uno sconto di pena. Nel terzo ed ultimo episodio, cercando di  scongiurare una strage di proporzioni inaudite ad opera di un pazzo fuori controllo, il capo dei ricercatori si farà trasferire nel carcere di Rebibbia dove conoscerà “Il Murena”, un detenuto che lo aiuterà nell’intercettazione. 

Giovanni Scanu

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