"Signora va ancora bene. Basta che non arrivino a chiamarmi monumento del cinema, come spesso si fa". Dopo undici anni torna al 'Vasto Film Festival' Stefania Sandrelli e Palazzo d'Avalos a Vasto si riempie di pubblico e di emozioni. Per l'attrice, che vanta 95 film in carriera e decine di parti da protagonista sul piccolo schermo, "il cinema dovrebbe essere ancora più libero. La differenza è che nel cinema è lo spettatore a sceglierti, venendo in sala a vedere un tuo film. Invece la tv entra nelle case con una certa violenza. Per questo quando lavoro per il piccolo schermo sento di avere più responsabilità nei confronti del pubblico". Oltre mezzo secolo di attività professionale, nel suo percorso artistico la Sandrelli ha toccato davvero tutti i generi. Rifarebbe 'La chiave' diretto da Tinto Brass? "Certo che lo rifarei. Ero matura, quasi lì lì per sfiorire. Ho sempre rifiutato di farmi fotografare nuda. Anzi, all'inizio della mia carriera quasi mortificavo la mia femminilità. La bellezza è un'arma a doppio taglio, per questo va usata bene. Non dimentichiamo che l'uso del corpo fa parte del nostro lavoro. Ma non ho mai accettato un ruolo che non mi corrispondesse". L'attrice viareggina ha molto apprezzato Vasto e il suo golfo e non da meno la cucina svelando che era partita da Roma con una dritta: "Il mio compagno mi ha parlato del Cerasuolo da quando siamo partiti da Roma, e infatti è buonissimo". Dopo l'intervista la proiezione di 'Alfredo Alfredo', film che la vede protagonista insieme a Dustin Hoffmann, pellicola del 1972 restaurata da 'La Lanterna Magica', l'Istituto cinematografico dell'Aquila.
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