L’attesa si fa sempre più insostenibile. L’ultimo film del maestro Christopher Nolan in arrivo in tutte le sale il prossimo 21 luglio intitolato “Oppenheimer”, ispirato alla biografia dello storico fisico americano e al suo contributo nello sviluppo della bomba atomica, con protagonista Cillian Murphy - ormai divenuta una lieta ricorrenza in tutti i progetti del regista - si appresta a conquistare il pubblico alla prossima edizione del Festival di Cannes e, nel frattempo, non perde occasione per far parlare di sè. 

Stando infatti a un nuovo report a cura di Word Of Reel, sembrerebbe che la pellicola avrà la durata maggiore fra quelle già note nella filmografia di Nolan: salvo ritocchi dell’ultim’ora, dovrebbe aggirarsi intorno alle tre ore, battendo anche i già impegnativi 169 minuti di “Interstellar”. 

Per questa ragione, tutte le sale che vorranno trasmettere il film nel formato IMAX saranno costrette ad adottare una strumentazione più grande. Anche sulla scorta di ulteriori informazioni la notizia di una durata così lunga risulterebbe attendibile: la costumista Ellen Mirojnick ha infatti recentemente affermato nel corso di un podcast che il film includerà un arco narrativo di circa 45 anni, iniziando dal periodo degli studi condotti presso l’università di Cambridge nel 1923 fino alla morte dello scienziato avvenuta nel 1967. 

Dopo la rottura con la Warner Bros e una lunga serie di ricerche presso altre case di produzione, il regista si è infine affidato per la distribuzione del suo biopic alla Universal. Iniziate le riprese il 21 febbraio 2022 nel New Jersey e terminate il 22 maggio, Nolan ha optato per delle riprese in bianco e nero analogico IMAX, rese possibili anche per merito del direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema. Tra le altre cose, il cast vanta una lunga serie di nomi conosciutissimi quali ad esempio Matt Damon, Emily Blunt, Florence Pugh, Rami Malek e Robert Downey Jr.

Senza poi scordare la cifra di circa 100 milioni di dollari di budget necessaria per la realizzazione del film, “Oppenheimer” dimostra di avere tutte le carte in regola per incantare e commuovere, grazie al promettente valore tecnico e al peso delle tematiche affrontate, ancora oggi tristemente attuali. 

Giovanni Scanu

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