Malata da anni per una vasculite grave - una forma molto aggressiva che le provocava fortissime infiammazioni ai vasi sanguigni, atroci dolori articolari e una progressiva atrofia muscolare che l'aveva costretta su una sedia a rotelle - oggi, poco prima delle 13, la popolarissima attrice è morta con molta 'discrezionè al settimo piano del reparto solventi dell'ospedale San Raffaele di Milano. Anche se le sue condizioni di salute erano note a tutti - era stata più volte ricoverata ed era visibilmente sofferente al funerale dell'altra parte di sè, Raimondo Vianello, il compagno di una vita - ha scelto il low profile per uscire dalla ribalta. Era ricoverata da una decina di giorni, ma nessuno al di fuori degli intimi lo sapeva. Per quel poco che si è appreso mangiava pochissimo e beveva ancora meno. Se ne è andata in punta di piedi, con a fianco i familiari stretti e i medici, tra cui il primario Ornella Melogli. La salma è stata composta nel pomeriggio nella camera mortuaria, sulla porta però è affisso un cartello con la scritta, in coerenza con la stretta privacy: "Per desiderio del legale rappresentante della famiglia non sono permesse visite alla defunta se non il giorno previsto del Servizio Funebre". Sul foglio è anche scritto 'Sandra Mondaini vedova Vianello'.

GRANA EREDITA' Intanto è già diventato un caso la polemica tra i nipoti della coppia e la famiglia filippina che da anni viveva con Sanra e Raimondo. "Abbiamo saputo della morte di nostra zia dalla tv: da tempo a noi nipoti, che le siamo sempre stati tanto vicino, veniva impedito di vederla - affermato Virginia Vianello, nipote di Raimondo - Da tempo non riuscivano più a metterci in contatto con lei perché ogni volta che telefonavamo o cercavamo di andarla a trovare i domestici filippini o chi per loro ci dicevano che non era possibile - ha aggiunto Virginia Vianello -. Ogni scusa era buona: stava dormendo, non stava bene, era uscita. Noi eravamo la famiglia di zia Sandra perché lei aveva dei parenti, ma alla lontana e con i quali non manteneva più rapporti da anni. Invece nessuno ci ha fatto neppure sapere che nostra zia era stata ricoverata in ospedale". Poi prosegue: "Non è mai stata formalizzata nessuna adozione nei confronti dei domestici filippini e lo hanno riconosciuto anche loro in una recente intervista. Non mettiamo in dubbio ciò che quella famiglia ha fatto per i nostri zii, ma è stato accertato che non c’è stata alcuna adozione".
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