Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo 2023. Due vite trionfa in finale, secondo Lazza con Cenere, terzo Mr. Rain con Supereroi. Nella top five tutta al maschile Ultimo, quarto con Alba, e Tananai con Tango.

«Dedico questa vittoria alle artiste donne che hanno partecipato», dice Mengoni tra le lacrime. Al 34enne di Ronciglione (terzo nel 2010 con Credimi ancora e già vincitore dieci anni fa con L'essenziale) va anche il premio Bigazzi per la miglior composizione musicale. Doppietta per Colapesce Dimartino che con Splash portano a casa il premio della critica Mia Martini e il premio sala stampa Lucio Dalla.

LA SERATA – La kermesse, che ha messo a segno l'ennesimo record di ascolti, si conclude istituzionale come è cominciata, con l’Inno di Mameli suonato dalla Banda dell’Aeronautica.

Gianni Morandi ricorda e celebra Lucio Dalla, che avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 4 marzo, emozionando, chitarra alla mano, con “Piazza Grande”, poi intonando con l’orchestra “Futura” e “Caruso”. Alza gli occhi al cielo, mentre Amadeus si commuove: «Com’è che da quando ho compiuto 60 anni mi commuovo più facilmente?».

Ingresso trionfale di Chiara Ferragni firmata Schiaparelli, con un abito scultura blu con il seno d’oro per celebrare la «donna e madre guerriera» e la «lotta femminile contro la colpa di voler conciliare tutto», si affretta a spiegare su Instagram. L’imprenditrice digitale si congeda dai suoi due compagni di viaggio Ama e Morandi con altri nuovi look manifesto e portando in dote una raffica di meme e dirette Instagram.

Una proprio con Fiorello, che riprende le birbonerie del marito Fedez, tra foto di viceministri strappate e inneggiamenti alla cannabis, rivolgendosi al direttore di Rai1 Stefano Coletta: “Hai controllato i testi di Gino Paoli?”.

Superospiti internazionali i britannici Depeche Mode, di nuovo all’Ariston dopo le esibizioni del 1986, del 1989 e del 1990, che danno una scossa elettronica presentando in anteprima mondiale “Ghosts Again”, primo estratto dal nuovo album "Memento Mori", in uscita il 24 marzo, per poi far cantare con la celeberrima “Personal Jesus” del 1989. Leggendari.

Gino Paoli, all'ottava volta all'Ariston, prova a dilungarsi con gli aneddoti ma viene richiamato all’ordine ed è subito magia con “Una lunga storia d’amore” e “Sapore di sale”, con l’accompagnamento al pianoforte di Danilo Rea. L’ultima chicca è “Il cielo in una stanza”. L’Ariston si inchina alla grazia di Ornella Vanoni, protagonista di una storia d’amore tormentato con Paoli. Alle spalle otto partecipazioni in gara e quattro da ospite, Vanoni elargisce le indimenticabili “Vai Valentina”, “L’appuntamento”, “Eternità” o “Una ragione di più”. Amadeus la omaggia con un mazzo di carciofi: "Sono solo dieci, ma siete tirchi?”. Incorreggibile Ornella.

Sublime Mengoni, in completo eco-pelle di Versace, che non conosce incertezze e si emoziona: “Sono stanco e molto emotivo”, ha rivelato ieri pomeriggio in conferenza stampa. Rosa Chemical, sulla carta il trasgressivo di questa edizione, bandiera gender fluid, acchiappa Fedez, seduto in prima fila con suocera e cognate Ferragni, e lo trascina sul palco per poi mimare un amplesso e stampargli un bacio passionale e ricambiato, con tanto di lingua. Vuole dare scandalo e ci riesce. 

Lacrima Madame: «Un Sanremo molto difficile per me, per fare una cento metri ne ho corsi mille». Quindi il ringraziamento ad Amadeus: «Senza di lui che ha creduto in me non ce l’avrei fatta». Anche Kekko dei Modà e LDA rendono grazie al padrone di casa.

Salmo dalla Costa Smeralda torna a glorificare Zucchero riproponendo “Diavolo in me” in versione elettronica. L’esibizione della serata dei duetti con Shari aveva ricevuto i complimenti proprio di Zucchero: «Very cool and good luck», ha scritto Fornaciari su Instagram che ha evidentemente apprezzato l’esibizione.

A tarda sera arriva la lettera che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inviato al Festival, letta da Amadeus: «Per più di sette decenni, il festival di Sanremo si sente in tutto il mondo. Si sente la sua voce, la sua bellezza, la sua magia, la sua vittoria. Ogni anno sulle rive del Mar Ligure vince la canzone. Vincono la cultura e l'arte. La Musica vince! E questa è una delle migliori creazioni della civiltà umana. Sfortunatamente, per tutto il tempo della sua esistenza, l'umanità crea non solo cose belle. E purtroppo oggi nel mio Paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l'Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura. Ringrazio il popolo italiano e i suoi leader che insieme all'Ucraina avvicinate questa vittoria».

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