L’avvento di un nuovo film tratto dall’opera letteraria di J.R.R. Tolkien “Il Signore degli Anelli” non può che considerarsi, immancabilmente, un fenomeno di enorme portata. Con l’annuncio avvenuto lo scorso maggio di “The Hunt For Gollum”, che oltre a vantare il ritorno di Andy Serkis nei panni dell‘inquietante hobbit gli vedrà assegnato il ruolo di director, il padre della serie cinematografica Peter Jackson è prontamente intervenuto a rassicurare i fan, confidando nella complessità e ricchezza del personaggio per realizzare un titolo all’altezza del predecessori: “Il personaggio di Gollum/Sméagol mi ha sempre affascinato perché Gollum riflette il peggio della natura umana, mentre il lato di Sméagol è, probabilmente, piuttosto comprensivo. Penso entri in connessione con i lettori e gli spettatori perché c'è un po' di entrambi in tutti noi”.

Col desiderio di approfondire le vicende di Gollum, chiarendo il suo passato e quanto ancora rimasto all’oscuro, il film vedrà anche il ritorno alla sceneggiatura di Fran Walsh e Philippa Boyens, dopo aver collaborato alle trilogie de “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”. La decisione di tornare sul franchise nasce proprio dal potenziale che offre il protagonista, oltre alla scelta di affidare la regia a Serkis. Afferma la Boyens in questo senso: “Non c'è nessun altro a cui si può pensare che conosca cosa richiede quel personaggio e sappiamo quello che offre a Gollum e all'intero mondo della Terra di Mezzo. Andy avrà un approccio realmente interessante al racconto e sarà il suo, perché non vogliamo che realizzi questo film solo come se fosse il quarto capitolo della trilogia”. In attesa di dettagli più corposi sula trama, la fanbase chiede a gran voce le dovute rassicurazioni sul cast.

All’ipotesi che possano tornare a raccolta gli interpreti dei precedenti film, Serkis non ha voluto escludere questa possibilità: “Siamo ancora nelle fasi iniziali, stiamo scrivendo la sceneggiatura, quindi non sappiamo ancora chi incontreremo lungo la strada. Quindi, non vorrei dire nulla che ci leghi le mani a questo punto, perché dobbiamo ancora decidere tutto”. Tra i possibili ritorni s’è parlato ovviamente di Viggo Mortensen, interprete di Aragorn nella trilogia originale. Durante la promozione del suo ultimo film “The Dead Don't Hurt”, la star ha affermato che sarebbe felice di riapparire nel franchise, ma ciò potrà succedere solo a una condizione: “Non so esattamente quale sia la storia, non la conosco, forse alla fine ne sentirò parlare. Mi piace interpretare quel personaggio, ho imparato molto interpretandolo e mi sono divertito molto. Lo farei solo se fossi adatto in termini di età e così via, e solo se fossi adatto al personaggio. Sarebbe stupido farlo altrimenti”.

Nel frattempo, le ultime novità riportate da Deadline riferiscono che Ian McKellen, indimenticabile nel ruolo di Gandalf, sarebbe stato contattato da Warner Bros per tornare a vestire i panni del personaggio. Sul suo ingaggio, il maestro ha rilasciato a The Big Issue le seguenti dichiarazioni: “L'entusiasmo per Il Signore degli Anelli non mostra segni di stanchezza... Non posso dirvi altro. Mi hanno solo detto che ci saranno altri film e che Gandalf sarà coinvolto e sperano che io lo interpreti. Quando? Non lo so. Qual è il copione? Non è ancora stato scritto. Quindi è meglio che si sbrighino”. E non meno importante, l’attore Orlando Bloom ha confermato a Variety che nel nuovo film interpreterà ancora una volta Legolas. Riflettendo sul senso di gratitudine nei confronti di Jackson per le emozioni vissute in passato sul set, ha affermato: “Se Peter Jackson dicesse: salta, io risponderei: quanto in alto?. Ha dato il via alla mia intera carriera”. Su ciò che invece riguarda il potenziale offerto dalle IA e sulla necessità di ringiovanire gli attori con la moderna computer grafica, Bloom ha espresso qualche titubanza: “Sono combattuto su questo tema, soprattutto perché non sono del tutto sicuro che la tecnologia di ringiovanimento si sia evoluta abbastanza da The Irishman di Scorsese, che è uno degli esempi principali a cui la maggior parte delle persone fa riferimento quando si parla del processo di ringiovanimento nei film”.

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