«Abbiamo visto la morte in faccia, sono stati lunghissimi istanti di terrore in cui non capivamo che cosa stesse accadendo».

Lorenzo Mascarin ha 62 anni e arriva dal Trentino Alto Adige. Quando è partito da Selva di Val Gardena diretto in Sardegna, insieme a sua moglie Marina Demetz, certo non poteva immaginare che una vacanza in camper potesse trasformarsi in un dramma come quello che hanno vissuto ieri mattina.

«Eravamo quasi arrivati a San Giovanni Suergiu quando abbiamo sentito uno schianto terribile e ho perso il controllo del camper – racconta – il mezzo si è ribaltato, ci siamo ritrovati con la testa all’ingiù. Per un istante siamo rimasti in silenzio increduli. Poi ho incontrato gli occhi di mia moglie, le ho chiesto se stesse bene. Lei ha annuito e poi mi ha detto: “Credo di sì”».

Si sono fatti forza, strisciando tra i sedili e tutto ciò che aveva invaso ogni centimetro della cabina che avrebbe dovuto essere la loro casa vacanze sino a sabato prossimo: «Quando siamo usciti abbiamo trovato l’inferno». La Ferrari bruciava, si sentivano urla e pianti di quanti stavano assistendo impotenti a una tragedia assurda, ma nessuno poteva far nulla per aiutare i due poveri coniugi svizzeri intrappolati nell’auto.

La coppia di altoatesini, così come la coppia di indiani che si trovava nella Lamborghini, è rimasta illesa: sul posto c’erano le ambulanze del 118 e dei volontari Misericordia di San Giovanni Suergiu ma non c’è stato bisogno (almeno nella mattinata) di portare qualcuno in ospedale.

«Sconvolti ma illesi e per ora è questa l’unica cosa che conta. – ha detto Lorenzo Masacarin – Poi dovremo trovare il modo di organizzarci per tornare a casa». Per dare loro modo di organizzarsi, la sindaca di San Giovanni Suergiu Elvira Usai ha dato la disponibilità del Municipio come punto d’appoggio per tutta la giornata.

Stefania Piredda

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