Non solo lo scontro Conte-Draghi, un altro fronte si apre nel governo e minaccia di minarne la stabilità in questi ultimi mesi prima della fine della legislatura.

Temi del contendere la legge sulla cittadinanza, il cosiddetto ius scholae, e il disegno di legge sulla cannabis. Due temi affidati al solo dibattito parlamentare, in cui il governo e Draghi non c’entrano nulla e non danno indicazioni, eppure Salvini tuona.

"Il governo si occupi del rincaro del gasolio o è difficile restare", afferma il leader leghista.

Ritirare il sostegno a Draghi “è l'ultima cosa che la Lega vorrebbe”, precisa, ma non si può andare avanti con le “continue provocazioni di Pd e M5S”.

“Bloccare il Parlamento per votare ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese. Legalizzare le droghe sarebbe una follia che non riduce la criminalità e la cittadinanza va meritata non regalata, altrimenti si rischia di aumentare la disgregazione sociale. Siamo stati fin qui molto responsabili, ma gli italiani vogliono risposte su altro, non possiamo accettare forzature che rischiano di danneggiare l'Italia”.

Gli risponde il dem Graziano Delrio: “Lo ius scholae è una legge del Parlamento e non c’entra niente con l’agenda di governo, chi dovesse mischiare le due cose se ne assumerebbe la responsabilità”.

L’ex ministro Pd si chiede di cosa abbiano paura Salvini e Meloni, e sottolinea che si tratta di un diritto “abbastanza comune in tutta Europa, e non è che gli altri Paesi sono stati invasi dagli immigrati”. Fa perdere voti? “Le cose giuste vanno fatte senza pensare troppo alle conseguenze”.

(Unioneonline/L)

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