"Penso che l'Italia abbia trovato in Mario Draghi una risorsa eccezionale per il Paese. Se a gennaio dovesse dirsi disponibile" ad andare al Quirinale "lo sosterrei".

A dirlo è il leader della Lega Matteo Salvini, a Sorrento, all'evento Alis, rispondendo ad una domanda sul futuro del presidente del Consiglio, al termine del “semestre bianco” che porterà alla scelta del nuovo Capo dello Stato. 

L’annuncio del sostegno leghista a una salita al Colle di Draghi era in realtà arrivato già nei mesi scorsi, seppur in forma più possibilista: “Febbraio è lontano – spiegava Salvini a fine maggio - ora ci sono altre emergenze, noi non abbiamo candidati nostri come è giusto che sia per il Quirinale”.

Ora, il rinnovato annuncio, pare però figlio di una strategia ben precisa del leader leghista e che per l’attuale premier avrebbe però altre mire di una successione a Sergio Mattarella.

Per il capo del Carroccio, infatti, il ritorno alle urne per le Politiche - che potrebbe essere determinato dalle dimissioni del premier - si è trasformato in un azzardo, visto che l'ascesa di Giorgia Meloni oggi mette in discussione la sua leadership.

Meglio allora, per Salvini, sarebbe riguadagnarsi il consenso perduto all’interno dell'esecutivo, monetizzando il sostegno a Draghi ed evidenziando al proprio elettorato come questo paghi, a differenza dell'opposizione solitaria di Fratelli d'Italia.

Da qui l’opzione di sostenere l’attuale premier alla guida del governo fino al 2023, e dunque fare dell’attuale premier un figura autorevole che diverrebbe portabandiera di un centrodestra unito che per Salvini vincerà sicuramente le Politiche.

In quest’ottica il leader della Lega penserebbe, un anno dopo il voto, a una candidatura dello stesso Draghi alla presidenza della Commissione europea, al posto di Ursula von der Leyen. E per lui la poltrona più ambita di Palazzo Chigi.

(Unioneonline/v.l.)

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