Si è tenuto a Palazzo Chigi ed è durato circa due ore l’incontro tra governo e opposizioni sul salario minimo.

Giorgia Meloni ha proposto la mediazione del Cnel e un percorso di 60 giorni «attento ma celere» per giungere a una «proposta condivisa di contrasto al lavoro povero e ai bassi salari».

Percorso, ha rimarcato la premier, che non può non partire dall'analisi di dati puntuali e dell'analisi delle ripercussioni di ogni possibile iniziativa legislativa.

«In 60 giorni», ha detto la premier, «si possono coinvolgere le parti sociali per arrivare a una proposta di legge a Parlamento e Governo per dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione, secondo cui il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa».
«Se pensiamo di dare una risposta semplice a un tema complesso rischiamo di creare più danni di quelli che vogliamo risolvere», ha spiegato Meloni, aggiungendo che «ci interessa il rafforzamento dei salari, il contrasto al lavoro povero, ma ci sono divergenze di strumenti e ho proposto un confronto ampio che coinvolga il Cnel».

L’obiettivo è «arrivare a una proposta in tempo per la legge di Bilancio».
«Il governo non ha una sua proposta, non ha le idee chiare. È rimasto sulle sue posizioni», ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein.

«Siamo venuti con spirito costruttivo, siamo riusciti a far convergere le opposizioni su una proposta unitaria. Meloni aveva chiesto il confronto, noi ci siamo, ma non c'è stata alcuna controproposta, il governo ha chiesto di coinvolgere il Cnel, a noi sembra una palla buttata in tribuna», il commento del leader M5s Giuseppe Conte.
«La novità non è arrivata, non c'è una proposta alternativa del governo e della maggioranza sul salario minimo», le parole del leader di Si Nicola Fratoianni.

«È stato un incontro interlocutorio ma il dato positivo è che nessuno ha sbattuto la porta. La proposta che ci ha fatto Meloni è di un dialogo su un intervento più ampio, dentro il quale non c'è un pregiudizio a discutere sulla proposta di salario minimo», ha affermato invece il leader di Azione Carlo Calenda. 

(Unioneonline/L)

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