Fibrillazione in maggioranza. Campo largo di nome e di fatto, tanto da non poter contenere le voci in libera uscita sulla minaccia di dimissioni che la governatrice, Alessandra Todde, avrebbe esternato al termine di una Giunta politica in cui, tra gli altri punti, era in discussione proprio la linea sulle rinnovabili.

Il condizionale è d'obbligo, anche se, da ambienti interni al centrosinistra, filtra l'indiscrezione di una riunione un po' tesa. Addirittura c'è chi lega l'unità della coalizione sulle rinnovabili alla tenuta degli equilibri

La domanda, per tutta la serata, è rimbalzata di smartphone in smartphone, con i conseguenti tentativi da parte della comunicazione presidenziale di mettere una pezza sull'ipotesi di un «tutti a casa» anticipato, sussurrato al termine della Giunta da Todde nel caso in cui qualche alleato avesse sposato una linea avversa a quella della legge regionale che conterrà, entro dicembre, tutto l'iter – a cominciare dalle aree idonee – per dotare la Sardegna di fonti rinnovabili.

«Mai sono state minacciate dimissioni. La Giunta è forte e continua a fare il sul lavoro con determinazione e impegno», è poi arrivata la precisazione dallo staff di comunicazione della presidente della Regione.

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