Matteo Renzi chiude la tre giorni di scuola politica di Italia Viva “Meritare l’Europa!, organizzata a Ponte di Legno, nel Bresciano, e non lesina frecciate ai partiti e ai leader.

In primis Giuseppe Conte, ultimo dei suoi “nemici”. 

"Oggi a Palazzo Chigi c’è uno più bravo di me”, dichiara riferendosi a Draghi, “l’anno scorso non potevo dire altrettanto”, conclude sferzando il leader del Movimento 5 Stelle.

"Noi siamo quelli che hanno avuto il coraggio di andare controcorrente, tutti ci dicevano che non si aprono le crisi in pandemia. Ma io dico che se ne vale la pena, va fatto”, ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio.

Ancora: "Quando ho detto che puntavo a prendere i voti della destra ho subito un processo mediatico. A chi mi guardava male dicevo che la destra le ultime elezioni le ha vinte, quindi se non lo facciamo perdiamo. Prendere i voti degli altri non significa snaturare sé stessi ma scommettere sulla capacità di essere credibili non solo tra i propri elettori".

Poi l’attacco a Fratelli d’Italia: “Si dicono patrioti, ma si schierano sempre contro l’interesse nazionale, come sul trattato di Dublino e sul Recovery. Noi siamo orgogliosamente patrioti d’Europa”.

Infine, la stoccata a Lega e M5S sui vaccini: “Il clima no vax di questi giorni nasce da anni in cui la politica ha ceduto ai movimenti no vax: non farò il nome di un presidente di Regione che si scagliò contro l'obbligo vaccinale voluto dal ministro Lorenzin (Zaia, ndr). Né parlerò delle idee di una vice presidente del Senato (Paola Taverna, ndr) o delle minacce a Burioni, ritratto davanti la stella delle Br. Il problema di questo paese è la memoria corta".

(Unioneonline/L)

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