Immediate le reazioni all'intervista di Matteo Renzi, che ieri sera, ospite di "Che tempo che fa", è stato molto chiaro sulle possibilità di un accordo Pd-M5S. E che, nonostante la batosta elettorale, resta al centro della scena politica, corteggiato da un lato dai 5 Stelle, dall'altro da Berlusconi.

L'ex premier ha detto che ci si può sedere al tavolo con i 5 Stelle (magari "in streaming", ha proposto), ma ha messo in chiaro che non ci sarà mai un governo Di Maio appoggiato dai dem.

Diverso l'atteggiamento di Renzi se si trattasse di riscrivere le regole del gioco: "Se neanche l'altro forno (quello Lega-M5S, ndr) dovesse dare risultati, allora ci vuole qualcuno che prenda il coraggio di dire che il sistema non funziona, perché dal 4 dicembre 2016 questo Paese è bloccato".

Nessun governo Pd-M5S dunque, almeno per Renzi che controlla gran parte dei parlamentari dem, ma apertura a un governo del presidente che veda dentro tutte le forze politiche impegnate a riscrivere le regole, dalla Costituzione alla legge elettorale. "Per Salvini e Di Maio queste elezioni sono un contrappasso dantesco, perché loro avrebbero tutto l'interesse a fare un ballottaggio".

Come dicevamo, immediate e disparate le reazioni. La prima, netta, è quella di Luigi Di Maio, che attacca frontalmente l'ex premier e chiude - almeno così pare - anche il secondo forno. "Il Pd non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l’abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa. Altro che discussione interna. Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato. Noi ce l'abbiamo messa tutta per fare un Governo nell’interesse degli italiani. Il Pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno", questa la reazione del capo politico pentastellato.

Reazioni di giubilo arrivano invece dal centrodestra, che temeva un accordo tra i dem e i grillini e propone con sempre maggiore insistenza un governo di minoranza del centrodestra unito che vada a cercare i voti in Parlamento. "Renzi ha fermato il balletto. Di Maio licenziato senza tutele, come una colf in nero, chiedere a Fico. C'è solo il centrodestra", ha twittato tra il serio e il faceto Maurizio Gasparri.

"Renzi chiude le porte in faccia a M5S e a Luigi Di Maio. La politica dei due forni è stata fallimentare e ha fatto perdere al Paese quasi due mesi. Adesso, dopo l'ormai scontata bocciatura di questo tentativo, tocca al centrodestra unito provare a formare il futuro governo. Basta teatrini e perdite di tempo", ha affermato la capogruppo di Forza Italia alla Camera Maria Stella Gelmini.

Nel Pd Carlo Calenda condivide le parole di Renzi, come ha scritto sul suo profilo Twitter, ma è da sinistra che arrivano le maggiori critiche per l'ex segretario.

"La direzione Pd di giovedì dovrebbe cambiare l'ordine del giorno e inserire la preparazione di una nuova campagna elettorale, una cosa da far tremare le vene ai polsi", è il commento di Gianni Cuperlo. "L'intervista di Renzi dice che non ci sono i numeri per avviare una discussione".

"Non si fa politica con l'ira o il risentimento, ma entrando nel merito delle grandi questioni sociali che abbiamo di fronte. Mi pare abbia fatto un'intervista di uno che pensa di non essersi dimesso", attacca Francesco Boccia, area Emiliano. "Un governo Lega-M5S sarebbe negativo per il Paese: ma condivido, e su questo si può lavorare bene insieme, la necessità di provare ad aprire un terreno comune sulle riforme. Su quello ha ragione, deve insistere: magari con meno ira e più serenità".

(Unioneonline/L)

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