Nessun ribaltone in Consiglio regionale, e nessun rinvio alla Corte costituzionale della legge elettorale.

Le prime decisioni del Tar della Sardegna sui ricorsi contro l'esito delle elezioni regionali lasciano tutto com'era: otto istanze sono già state respinte, per una (quella presentata dal socialista Raimondo Perra contro l'attribuzione di un seggio a Franco Stara, di Futuro in Comune) non è stata presa ancora nessuna decisione.

Resta una vaga speranza per i promotori dei tre ricorsi che sono stati rinviati all'udienza del 23 ottobre prossimo, in un caso anche per l'esigenza di completare l'istruttoria con l'acquisizione di ulteriori documenti.

Si tratta di quelli presentati da Pietro Cocco, ex capogruppo consiliare del Pd, da Luca Pizzuto di Leu, anche lui ex consigliere regionale, e da Andrea Tunis di Sardegna 20Venti.

Tra le motivazioni addotte da questi ricorrenti c'era anche la questione delle adesioni tecniche, ossia il fatto che alcune liste non avessero dovuto raccogliere le firme dei cittadini grazie appunto all'adesione di consiglieri uscenti, che però poi non si sono candidati nelle liste stesse.

Lo stesso argomento, va detto, era al centro dei ricorsi già rigettati dal Tar nell'udienza del 12 giugno. Ed è citato anche da molti di quelli respinti ieri sulle attribuzioni dei seggi: come quelli firmati da Edoardo Tocco di Forza Italia, Gaetano Ledda del Psd'Az e Maria Paola Curreli del Pd.

Gli altri non accolti dal Tar sono quelli di Ivan Piras di Forza Italia contro Alfonso Marras dei Riformatori; di Antonio Solinas del Pd contro i colleghi di partito Salvatore Corrias, Gianluigi Piano e Valter Piscedda e contro Ignazio Manca della Lega; di Sebastiano Cocco contro Maria Laura Orrù, entrambi di Sardegna in Comune; di Massimo Atzori contro i consiglieri del Movimento 5 Stelle.

Delusi anche i Comitati di iniziativa costituzionale che, tramite l'avvocato Andrea Pubusa, avevano impugnato l'atto di proclamazione degli eletti in Consiglio per incostituzionalità della legge elettorale, chiedendo che il Tar rinviasse la questione alla Consulta.

Contestavano, tra l'altro, il premio di maggioranza sproporzionato e le soglie di sbarramento troppo elevate. Non si conoscono ancora le motivazioni per cui il ricorso è stato respinto: in questo caso, come negli altri, ieri sera il Tar si è limitato per ora a rendere noti solo i dispositivi delle sentenze. È possibile che, per molti di questi contenziosi, i promotori decidano di fare appello al Consiglio di Stato.
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