Regionali, il centrosinistra perde pezzi: Sardegna chiama Sardegna lascia il tavolo
Il movimento indipendentista si sfila e attacca Pd e M5s: «Tavolo politico in stand-by per dinamiche da Manuale Cencelli»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La coalizione del centrosinistra in vista delle prossime regionali inizia a perdere pezzi.
Sardegna chiama Sardegna, movimento indipendentista composto da giovani trentenni che nell’ultimo anno ha raccolto 1.200 adesione, ha lasciato il tavolo.
A causa del «mancato riconoscimento delle istanze politiche e metodologiche che, un mese fa, abbiamo posto come condizioni per un possibile accordo politico», spiegano i portavoce Danilo Lampis e Nicoletta Pucci.
«Il riconoscimento politico che volevamo verificare entro la fine di settembre, alla base di un possibile accordo politico-elettorale, non c'è stato. Il tavolo politico è stato messo in stand-by a causa dei dissidi interni alle forze maggiori e a dinamiche da Manuale Cencelli. Non si è aperta in una discussione condivisa e trasparente sul profilo e sui nomi di una candidatura alla presidenza che a nostro avviso avrebbe dovuto rappresentare una rottura con vecchie dinamiche e poteri».
Il movimento indipendentista inoltre lamenta le mancate risposte a due precise richiesta fatte al tavolo: «Il limite del doppio mandato per la composizione delle liste e l’istanza di non candidare persone con condanne, anche solo in primo grado, per reati contro la pubblica amministrazione».
(Unioneonline/L)