Pd, testa a testa Meloni-Comandini. Ma scoppia il caso Quartu: «Voto inquinato dal centrodestra»
Per la nomina del nuovo segretario dem regionale decisivi i delegati. Sospeso lo scrutinio nella terza città dell’Isola, dopo che si sono presentati molti elettori “estranei” al centrosinistra
Testa a testa tra Giuseppe Meloni e Piero Comandini alle Primarie del Pd.
Meloni ha preso più voti ma Comandini potrebbe aver ottenuto più delegati per l’Assemblea regionale, quanto basta per essere segretario regionale. Il condizionale è d’obbligo perché mancano all’appello ancora circa 1800 schede. Sono i voti delle due sezioni di Quartu, dove gli scrutatori si sono rifiutati procedere allo spoglio perché alle urne si sarebbero presentati molti elettori di centrodestra con l’obiettivo, hanno spiegato, di “inquinare” il risultato elettorale.
In totale Giuseppe Meloni ha preso più preferenze: 17.154 contro le 14.451 di Comandini.
Ecco come si sono espresse le Province.
A Oristano Meloni ha ottenuto 732 voti contro i 1204 dell’avversario. In Gallura, Meloni stravince con 5980 preferenze e Comandini si ferma a 444; a Nuoro, Meloni arriva a 1725 e Comandini si ferma a 655 voti. Sassari: Meloni 4832 voti, Comandini tiene con 4024 voti; nel Sulcis-Iglesiente Comandini si afferma con 1236 e Meloni resta a 878 voti. Nel Medio Campidano vince Comandini con 1077 voti, Meloni si ferma a 474. Infine Cagliari: Comandini ottiene 5811, Meloni 2533.
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