Il voto segreto affossa l’accordo di programma: nuovo stadio del Cagliari senza ospedali e uffici
Franchi tiratori in azione, centrodestra sotto in Consiglio regionale: ora i soldi per l’impianto sono slegati dai grandi progetti per altre opere volute da Villa DevotoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il voto segreto in Consiglio regionale fa saltare l’accordo di programma che legava il destino del nuovo stadio di Cagliari a quello dell’ospedale unico al posto di Brotzu e Businco, delle case dello studente e di nuovi uffici regionali in viale Trieste (previsti, peraltro, in un’area appena vincolata dalla Soprintendenza). Ora il finanziamento regionale da 60 milioni per il “Gigi Riva” del futuro non è più vincolato a un piano di grandi opere che nulla avevano a che vedere con l’impianto.
L’aula è riunita per votare il collegato alla Finanziaria: all’interno è stato inserito di tutto. L’opposizione aveva presentato due emendamenti, uno del Pd e l’altro dei Progressisti, che intervenivano sul testo della legge di Bilancio approvata a febbraio: entrambi puntavano a demolire l’accordo di programma e a lasciare in piedi solo la voce che collegava i fondi allo stadio.
A chiedere il voto segreto sulle modifiche è stato Francesco Agus dei Progressisti. Prima è stato bocciato per un voto il primo correttivo, del Pd, (28 no e 27 sì). E il capogruppo di FdI, Fausto Piga (che milita nello stesso partito del sindaco cagliaritano Paolo Truzzu) ha voluto sottolineare espressamente la lealtà di Fratelli d'Italia alla linea del presidente della Regione, Christian Solinas: «Vogliamo lo stadio ma non è con i blitz che si fa, non è un discorso di destra o sinistra».
Al voto sul secondo emendamento, però, a votare con l'opposizione è stato un consigliere in più e il correttivo è passato con 28 sì e 27 no.
Franchi tiratori in azione, quindi. A quale settore del centrodestra appartengano, però, al momento non è dato saperlo.
Il voto “libera” lo stadio da un accordo di programma che non decollava: i dirigenti di Comune e Regione si sono incontrati più volte senza che la trattativa sulle aree (per la realizzazione dell’ospedale, per esempio) avanzasse di un centimetro. La legge è stata riscritta. Ma comunque la certezza sullo stanziamento dei 60 milioni regionali non c’è.
«La Regione e il Comune hanno buttato al vento 6 mesi», è il commento tagliente di Agus, che chiude: «La maggioranza è a pezzi. I franchi tiratori sono stati più di 8».