"Italia Viva non è un'operazione di palazzo. Certo: ci sono una quarantina di parlamentari. Ma ci sono soprattutto migliaia di persone che stanno riscoprendo il gusto di fare politica".

Così il leader del partito appena fondato, Matteo Renzi, in un'intervista al Messaggero.

"C'è un entusiasmo simile a quello del 2012 quando partimmo in giro per l'Italia. Per questo non parteciperemo alle elezioni regionali: vogliamo strutturarci partendo dal basso, non dagli eletti".

Lui, spiega, almeno per il momento lascerà posto agli altri: "Il partito sarà guidato da un uomo e da una donna: i leader provvisori sono Ettore Rosato e quella straordinaria donna che risponde al nome di Teresa Bellanova perché per noi è fondamentale riaffermare la diarchia e la presenza femminile. Le donne sono fondamentali nella società e dobbiamo coinvolgerle di più in politica. Saremo il partito più femminista della storia italiana e saremo d'esempio anche per gli altri partiti: dopo la nostra decisione spero aumenteranno le donne in prima fila. Intanto partiamo noi, gli altri seguiranno. Formalizzati i gruppi, Rosato e Bellanova chiederanno un appuntamento a Conte e agli altri leader: lo faranno loro, non io. Nessuno dovrà subire l'onta di sedersi al tavolo con Renzi, rassicuriamoli".

"Io - prosegue - non nutro alcuna rivincita e se ho fatto ciò che ho fatto è per dare una mano al Paese, non per rivendicare uno strapuntino. Io oggi sono a Pechino: continuerò a viaggiare per le mie conferenze".

Per quanto riguarda il programma della nuova compagine, Renzi annuncia un grande piano di investimenti verdi sul modello tedesco, ma senza alzare le tasse "agli agricoltori o ad altri". Poi il Family Act: "Doveroso aiutare i figli, i genitori, gli asili nido". Per la riforma della Giustizia "ci confronteremo pacatamente" con il ministro Alfonso Bonafede. Tra gli obiettivi, ridurre i tempi della giustizia e introdurre elementi di novità nel funzionamento del Csm. Sulla legge elettorale "non faremo battaglie: che si voti col Rosatellum, col doppio turno, col proporzionale Italia Viva ci sarà. E sarà molto radicata".

Per l'ex premier, i dubbi, anche di Conte, sui rapporti tra Italia Viva e l'esecutivo sono una "preoccupazione curiosa. Se non ci fossimo schierati noi questo governo non sarebbe mai nato". Questa legislatura "arriverà al 2023 e questo governo deve sfruttare la tranquillità dei mercati e dell'Europa".

(Unioneonline/D)
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