Dopo il via libera del Senato, il Ddl sul riconoscimento del principio di insularità in Costituzione viaggia verso la Camera per la seconda lettura. Un altro passo per sancire l’importanza della battaglia dei sardi e delle isole all’interno della Carta fondamentale.

COSSA – Secondo uno studio realizzato dall’Istituto Bruno Leoni, sottolinea Michele Cossa (Riformatori), esponente del Comitato, “il costo pro capite dell’insularità è pari a circa 5.700 euro: circa 9 miliardi di euro l’anno a fronte di un PIL regionale di circa 20miliardi di euro”.

“Ottenere un’attenzione così forte del Parlamento era un risultato per certi versi insperato – prosegue Cossa -. Quel che raccogliamo oggi è il frutto dell’impegno e della volontà di incidere concretamente e positivamente sul futuro dei sardi. Oggi possiamo segnare nel calendario un’altra data storica che ci proietta nel futuro”. “Comprendere appieno gli effetti che la proposta di legge produrrà è il primo passo per garantire pari opportunità tra i sardi e il resto dei cittadini – aggiunge - e possiamo finalmente dire che anche i più scettici hanno compreso l’importanza per le Isole, Sardegna in primis, di riportare equilibrio, equità e giustizia nella Costituzione. Il termine che ci eravamo dati, arrivare all’approvazione del Ddl entro il termine della Legislatura è sempre più vicino”.

SOLINAS – "Il Parlamento oggi ha dato ulteriore testimonianza di aver compreso la necessità della Sardegna di vedere riconosciuti gli svantaggi permanenti derivanti dalla propria condizione insulare”, commenta il governatore Christian Solinas. Che aggiunge: “Un risultato che assume un significato ancora più profondo alla vigilia della giornata della giornata di orgoglio del popolo sardo, Sa Die. Oggi possiamo sentire sempre più vicino il riconoscimento di quei diritti troppo a lungo negati, che si riflettono in maniera evidente e drammatica sui trasporti, sull'isolamento e lo spopolamento dei territori, sulla mancanza di infrastrutture, sullo sviluppo socio-economico e sul la carenza del sistema delle reti in genere". 

"Attendiamo fiduciosi – prosegue Solinas - il prossimo passaggio parlamentare, quello della Camera, che auspichiamo possa segnare un nuovo corso per la Sardegna e per i sardi", ha proseguito il Presidente evidenziando l'azione svolta fino a oggi sul fronte della rivendicazione davanti al Governo e al Parlamento delle specificità della nostra Isola”.

FENU – “Quanti dei nostri ragazzi e ragazze sardi o siciliani, che studiano o lavorano fuori dalla loro regione, sono costretti a fare i salti mortali semplicemente per poter tornare a casa a rivedere le loro famiglie?”, sottolinea inoltre il senatore sardo dei Cinque Stelle Emiliano Fenu nella sua dichiarazione di voto sul disegno di legge. “Questa nuova previsione costituzionale realizza da un lato un passo in più verso l’uguaglianza sostanziale, dall’altro un impegno da parte della Repubblica affinché certe mancanze vengano colmate. Sono le comunità il cuore dei nostri mercati, è da lì che nascono le energie e le intelligenze che alimentano le nostre imprese e le nostre istituzioni. Una distribuzione disomogenea delle opportunità non è sbagliata solo da un punto di vista etico, ma anche da quello economico”.

FLORIS – “Finalmente tutti gli isolani avranno le stesse potenzialità, diritti e condizioni del resto dei cittadini italiani quando i governi dovranno intervenire con norme fiscali, per la realizzazione di infrastrutture, per migliorare i servizi e per ridurre gli oneri della discontinuità territoriale – è il commento di Emilio Floris, senatore di Forza Italia – . Se stiamo ottenendo questo risultato lo dobbiamo principalmente ai 200mila cittadini che hanno partecipato alla raccolta firme per questa legge di iniziativa popolare, la prima e unica esaminata dal Parlamento fino ad oggi. E lo dobbiamo anche a tutti i sindaci e gli amministratori locali che hanno lavorato con impegno per arrivare a questo punto”
 

(Unioneonline/s.s.)

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