«Io sono residente in Sardegna e studio a Modena, poter votare più vicino a casa senza dove affrontare un viaggio della speranza è un’opportunità fantastica».

A parlare è Fabrizio, un sardo che ha avuto l’opportunità di votare a Bologna. 

La grande novità delle elezioni europee è la possibilità per gli studenti fuorisede di votare, per la prima volta, liste e candidati della propria circoscrizione d’origine senza dove tornare nel Comune di residenza.

In tutta Italia sono 23mila gli studenti che hanno fatto richiesta per votare in un seggio diverso da quello di residenza: 91 i seggi speciali allestiti nei capoluoghi di regione (per gli extra circoscrizione). Bologna e Milano sono le città che ne hanno di più (8), poi Torino (7) e Roma (6).

Oltre a documento d’identità e tessera elettorale bisogna avere con sé l’attestazione di ammissione al voto. Rigorosamente cartacea, i tanti che non l’avevano stampata hanno preso d’assalto tabaccherie e copisterie. «Qualcosa si può migliorare, ma è una sperimentazione».

Eleonora, Sofia e Raffaele, tre coinquilini cagliaritani che studiano a Cesena. «Ha votato tutto il nostro appartamento e ora soddisfatti ce ne torniamo a casa. Potendo votare a Bologna abbiamo risparmiato ulteriormente i costi del viaggio, e questo è uno degli aspetti più positivi».

I ragazzi criticano il fatto che non possano fare altrettanto i lavoratori fuori sede: «Bisogna permetterlo anche a loro». Chiedono che si possa fare anche per le comunali e le regionali. E c’è chi incalza ulteriormente: «Votare online sarebbe ancora meglio, lo fanno addirittura in Estonia».

(Unioneonline/L)

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