Beppe Grillo, “licenziato” da Giuseppe Conte, minaccia di sciogliere il Movimento 5 Stelle e invita l’ex premier a farsi un suo partito.

«Non voglio assolutamente fare casino o meno, io rivendico da creatore del movimento. Rivendico il mio diritto all’estinzione del movimento. Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco. Quindi, va benissimo, dobbiamo essere persone civili. Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto, Oz e i suoi 22 mandati può arrivare all'8%».

Così, in un video sul suo blog, il fondatore di M5s.

«Vorrei anche dire due cose, io, perché dopo Bruno Vespa, anche Vespa si inserisce in questa liturgia terrificante di avvocati e notai, Vespa, già leggere un libro di Vespa è perversione figurarsi essere messo dentro con un'intervista, siamo nel feticismo della comunicazione, quindi è tornare trent'anni indietro - esordisce il post di Grillo -. Comunque tutta questa cosa perché ho esercitato un mio piccolissimo diritto. Di Garante, per capire questa assemblea straordinaria, assolutamente giusta, di democrazia dal basso, questa costituente…Quali potevano essere i crismi, cioè vedere un po' cosa stava succedendo, quanta gente era stata falcidiata in agosto… Questo comitato anonimo che non rispondeva a nessuno, non riusciva ad avere un dato. Ho insistito, ho fatto 4,5 domande, la risposta è stata che io non conto nulla».

«Lo sappiamo tutti, il movimento non c’è più è evaporato. Io sono vecchio, posso essere passato di moda, però dentro ci sono ancora delle idee meravigliose, di ripensare anche il mondo di come sarà il lavoro fra vent'anni, l'artigiano, il pescatore, l'agricoltore, cioè come saranno i mestieri, che tipo di produzione si dovrà fare? Che tipo di energia si dovrà produrre? Come produrla? C'è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta. Noi abbiamo candidati trapassati tra il passato e il trapassato, quindi vi saluto e vi ringrazio», conclude. 

(Unioneonline)

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