«In Rai sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro della Repubblica».

Dura presa di posizione contro il Festival di Sanremo da parte di Fratelli d’Italia.

Nel mirino Fedez, che nei giorni scorsi aveva attaccato il viceministro Galeazzo Bignami per essersi «travestito da Hitler».

Lo show di Fedez, in particolare, dichiara Tommaso Foti, capogruppo alla Camera del partito della premier Giorgia Meloni, «sarebbe stato provato prima della ufficiale messa in onda. Dettagli inquietanti che stanno venendo fuori e che, se confermati o meglio non smentiti, dovranno necessariamente portare ad un immediato chiarimento. Allo stato, emerge che il palco dell'Ariston si è trasformato, con il consenso e beneplacito proprio della Rai, in una tribuna elettorale».

«Chiediamo – prosegue Foti – con fermezza che i vertici di viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico».

Nel mirino di Fdi anche i messaggi lanciati da alcuni cantanti, come quello degli Articolo 31 per la legalizzazione della cannabis. «Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga», ha detto Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

La Rai replica duramente con le parole di Stefano Coletta, direttore dell'Intrattenimento di prime time Rai, in conferenza stampa da Sanremo: «Se un dirigente deve rispondere di tutto ciò che accade in diretta, dovremmo dimetterci tutti, dal primo all'ultimo dirigente Rai. Cioè che accade in diretta non è prevedibile soprattutto se legato agli artisti non lo posso, e direi che non lo devo sapere». E ancora: «Credo di fare al meglio il mio lavoro, starei attento a usare l'omesso controllo in modo strumentale. Lo trovo non civile».

Quanto al famigerato freestyle (tra l'altro prodotto da Fedez): «Solo nell'imminenza della messa in onda abbiamo saputo che Fedez non avrebbe più portato il testo che ci era stato consegnato da giorni, rifiutandosi di consegnare il nuovo». «Noi controlliamo tutti i testi, anche quello dei segmenti minori, ma non abbiamo avuto in consegna nessun testo - ha aggiunto Coletta -. Abbiamo ricevuto tutti i testi degli altri performer: solo Fedez ha cambiato. L'indicazione per tutti era di non fare mai riferimenti politici, seppure non ci fosse una par condicio nazionale, ci sono elezioni regionali. Motivi per cui mi sono fortemente dissociato fin dall'inizio dall'azione di Fedez. Non ero a conoscenza che avrebbe strappato la foto di un viceministro».

(Unioneonline/l.f.)

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