A pochi mesi dalla fine del mandato al Colle di Sergio Mattarella, già impazza il toto-nomi per il nuovo presidente della Repubblica.

In pole position, come è noto, c’è Mario Draghi, che per molti potrebbe trasferirsi da Palazzo Chigi al Quirinale. In questo caso la politica si troverebbe di fronte a un bivio: proseguire con la legislatura a scadenza naturale 2023 (in questo caso si fa il nome di Daniele Franco, attuale ministro dell’Economia, come premier traghettatore) oppure tornare subito alle urne, come chiede soprattutto Fratelli d’Italia (ipotesi che non dispiacerebbe nemmeno alla Lega). 

Dopo SuperMario, i sondaggi sui presidenti che sarebbero più graditi agli italiani indicano il nome di Silvio Berlusconi. Un’opzione ovviamente graditissima a Forza Italia e che trova consensi anche nelle altre forze di centrodestra.

Ma le ipotesi dei papabili che circolano più o meno apertamente sono molteplici. Dall’ex leader Udc Pierferdinando Casini all’ex premier e ministro del Tesoro Giuliano Amato. 

E non mancano le donne. In primis Marta Cartabia, già presidente della Corte costituzionale e attuale ministro della Giustizia. E poi Elisabetta Casellati, presidente del Senato in carica. 

Sui giornali sono girati inoltre, tra appelli e cordate, i nomi di Emma Bonino e Liliana Segre, così come quello – sempreverde – di Romano Prodi, che già nel 2013 sembrava destinato al Colle, ma che invece venne clamorosamente “affossato”.

Infine, l’extrema ratio, che però al momento non troverebbe disponibilità da parte del diretto interessato: un Mattarella-bis, come già ebbe a fare Giorgio Napolitano, rimasto due anni in più per permettere alla situazione politica del Paese di stabilizzarsi.

A Mattarella basterebbe un solo anno di “straordinario". Fino alle nuove elezioni politiche, che consentirebbero di procedere all’elezione di un nuovo presidente con un Parlamento nuovo e, soprattutto, legittimato di fresco dagli elettori.

(Unioneonline/l.f.)

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