"Voi state dalla parte di Giuseppi o siete contro di lui?”.

Siamo alla Casa Bianca, ottobre 2019, Salvini ha fatto cadere il governo gialloverde e sono in corso le trattative per dare il via al Conte II. Donald Trump chiede questo a Luigi Di Maio, in visita a Washington assieme a Mattarella: “Trattenni un sorriso. Realizzai che non aveva la minima idea di chi avesse davanti”, svela Di Maio nel suo libro “Un amore chiamato politica”.

"Quando lo invitai a considerare la qualità del nostro impegno nelle missioni Nato, mi rispose con sarcasmo. ‘Questi erano discorsi per Obama, per me contano solo i dollari’”, racconta il ministro degli Esteri.

Nel libro autobiografico Di Maio parla della sua parabola politica, dai gazebo a vicepremier fino all’attuale ruolo di ministro degli Esteri. Spiega l’evoluzione del Movimento e racconta diversi aneddoti.

E’ pentito per la foto sul balcone e per quella frase (“Abbiamo abolito la povertà”) dopo l’ok al reddito di cittadinanza. “Sbagliai a salire su quel balcone e a pronunciare quelle parole”.

Racconta dei complimenti che gli fece Berlusconi nel corridoio di uno studio televisivo, parla dei due Matteo.

Salvini “una delle persone più false che abbia mai conosciuto”. E parla della lunga telefonata con cui si conclude il rapporto tra i due ad agosto 2019, nel pieno della crisi gialloverde.

A Renzi imputa il fallimento delle trattative con il Pd nel 2018 e la caduta del Conte II, “un’escalation ben orchestrata” dal leader di Italia Viva.

Ma non risparmia una critica a Conte per come gestì quella crisi: “Non ho mai compreso perché per qualcuno fosse più sano governare con i cosiddetti responsabili (da Clemente Mastella a Luigi Vitali di FI, che lavorò alla depenalizzazione del falso in bilancio e a una lunga serie di condoni, diventato poi sottosegretario alla Giustizia nel Berlusconi II) piuttosto che consolidare la maggioranza, che avrebbe invece permesso al M5s di continuare a esercitare una leadership nell'esecutivo. E a Conte di restare a P.Chigi".

Sul Movimento: "Malgrado alcuni errori ha avuto molti meriti in questi anni, primo fra tutti quello di restituire umanità e dignità a un sistema che aveva perduto il senso della realtà. Oggi, conservando il nostro sostegno a questo governo, lo stiamo dimostrando. Non mi ha mai appassionato questa polemica interna tra lealisti e antigovernisti, qui non si tratta di essere leali a una maggioranza o a un presidente, ma alla Nazione". 

(Unioneonline/L)

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