Fa discutere – e innesca polemiche – l’intenzione manifestata da Massimo D’Alema di riportare la pattuglia di Articolo Uno, ovvero i fuoriusciti (tra cui Pierluigi Bersani e il ministro della Salute Roberto Speranza) dal Pd in polemica con l’allora segretario Matteo Renzi, all'interno del Partito Democratico. 

L’ex premier e ministro degli Esteri non lo ha detto esplicitamente, ma in un brindisi di fine anno, via Zoom, ha definito il percorso di confronto delle Agorà organizzate da Enrico Letta "il modo migliore per arrivare a una ricomposizione che appare necessaria”. E lo stesso D’Alema ha spiegato che il momento è quello giusto perché il Pd “è ormai guarito dal renzismo”.

Apriti cielo. La risposta di Renzi non si è fatta attendere: “D'Alema rientra nel Pd dicendo che chi lo ha portato al 40%, a fare le unioni civili, ad avere l'unico governo con la parità di genere, a creare più di un milione di posti di lavoro è un malato. Sono parole che si commentano da sole”, ha replicato il leader di Italia Viva. Aggiungendo: “Un pensiero a chi è malato davvero, magari nel letto di un ospedale. E un abbraccio a chi sognava il partito dei riformisti e si ritrova nel partito dei dalemiani".

Ma le parole di D’Alema non sono piaciute nemmeno ai vertici dem. Dal Nazareno è infatti trapelata “profonda irritazione" per l’uscita e lo stesso segretario Enrico Letta ha scritto su Twitter: 'Il Pd da quando è nato, 14 anni fa, è l'unica grande casa dei democratici e progressisti italiani. Sono orgoglioso di esserne il segretario pro tempore e di portare avanti questa storia nell'interesse dell'Italia. Nessuna malattia e quindi nessuna guarigione. Solo passione e impegno”.

Un polverone che arriva proprio nel pieno delle delicate trattative tra i partiti che porteranno all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. 

(Unioneonline/l.f.)

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