Con la Germania che si appresta a legalizzare l’uso della cannabis a scopo ricreativo (è quanto prevede l’accordo tra le forze politiche che danno vita al nascente governo Scholz), il tema torna d’attualità anche in Italia.

E le forze di maggioranza si presentano molto divise. A lanciare la proposta è Fabiana Dadone, ministro delle Politiche giovanili: “E’ una scelta che l’Italia dovrebbe valutare ma bisogna raggiungere la maggioranza in Parlamento, è questo il punto delicato”, afferma in occasione della VI Conferenza Nazionale sulle dipendenze a Genova.

A margine dello stesso evento interviene anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Nel momento in cui una parte non proprio irrilevante e un alleato non proprio trascurabile dell'Italia, come la Germania, sembra cambiare profondamente linea su questo fronte, credo che sia inevitabile che una qualche riflessione la si faccia anche nel nostro Paese".

Parole che hanno scatenato la reazione di un’altra parte della maggioranza: “Faccio parte di un pensiero, di una corrente culturale, che non solo è contraria a qualsiasi forma di legalizzazione di ogni tipo di sostanza stupefacente, ma sono anche convinta che non esista una libertà di drogarsi ma che l'azione dello Stato possa e debba concentrarsi soltanto sulla liberazione dalla droga".

“Molto preoccupante che un ministro della Repubblica, anziché ascoltare le tante comunità di recupero che eroicamente salvano migliaia di ragazzi e combattono le dipendenze tutti i giorni, parli con leggerezza di droga", è la dichiarazione di Salvini. Mentre Giorgia Meloni, a proposito delle parole di Orlando e Dadone, parla di “messaggio devastante”. 

Non c’è verso dunque, che se il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho riconosce: “Questi sono orientamenti che stanno trovando spazio a livello internazionale, nell’ultima riunione della commissione Onu c’è stata una direzione forte verso le modifiche della politica di proibizionismo”.

(Unioneonline/L)

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