"Me li aspettavo gli attacchi, non prevedevo la scompostezza, le falsità. Ho avuto l'impressione che per alcuni parlamentari europei il discorso di martedì sia stato un po' il canto del cigno". Così Giuseppe Conte in un colloquio con il Corriere torna sugli attacchi ricevuti a Strasburgo da diversi eurodeputati, il più duro è stato Guy Verhofstadt che lo ha definito "burattino di Salvini e Di Maio".

"Le persone che mi hanno attaccato - continua il presidente del Consiglio - sono figlie di forze con una vecchia ispirazione. Il nuovo vento li spiazza, mi spiace solo che per colpirmi siano ricorsi a falsità, tipo che facciamo morire i bimbi in mare o che difendiamo Nicolas Maduro".

Il premier minimizza lo scontro con la Francia: "Rientrerà tutto", afferma, senza specificare che è grazie alla mediazione di Mattarella che le tensioni si sono allentate. E difende Di Maio: "Ha incontrato i gilet gialli, che piaccia o non piaccia sono il nuovo, in qualità di capo politico e non di vicepresidente del Consiglio", afferma, come se le due cose si potessero scindere.

Si dice ottimista sulla ripresa economica: "Le nostre misure non sono ancora entrate in vigore, appena partono la crescita tornerà, ne sono convinto". E assicura che non si candiderà alle prossime elezioni europee.

Intanto sugli attacchi dell'Europarlamento al premier interviene anche Matteo Renzi: "L'Italia non è stata insultata, il parlamentare europeo si riferiva a Conte che è il burattino di Di Maio e Salvini. L'Italia venne insultata il 2 luglio 2014 quando gli europarlamentari M5S iniziarono a urlarmi 'mafia, mafia, mafia'".

(Unioneonline/L)
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