Dopo ore di Consiglio nazionale del M5S, è arrivata la decisione finale. La linea confermata da Giuseppe Conte in serata è quella dell'uscita dall'Aula quando domani, in Senato, si voterà la fiducia al dl Aiuti.

Nel pomeriggio una delicata telefonata fra Mario Draghi e Conte, col secondo che ha chiesto al primo “un chiaro segnale” per apparire più forte nel Consiglio nazionale dove in larga parte, nei gruppi parlamentari, si preme per una vera e propria rottura.

L’intento di Conte era quello di capire se ci fossero i margini per non votare la fiducia al Senato senza provocare la caduta del Governo.

Dopo la conversazione telefonica, è ricominciata la riunione del Consiglio nazionale del M5s da cui è emersa la linea per il voto di domani. Quella di non votare, con uscita dall'Aula, la questione di fiducia posta dal governo sul dl aiuti.

Intanto Matteo Salvini tuona: "Se i 5S non votano il decreto, allora fine, parola agli italiani. Si va alle urne". E anche Letta , lanciando un “appello alla responsabilità di tutti”, ha avvisato che se il Movimento esce dal governo “cade tutto e si va al voto”.

A Palazzo Chigi continuano a ripetere che Draghi non resterà alla guida del governo se una forza di maggioranza non gli vota la fiducia. Graziano Delrio (Pd) invita invece il premier ad andare avanti anche senza i 5 Stelle, perché i numeri in Parlamento comunque ci sono.

(Unioneonline/v.l.-s.s.)

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